Ubi Banca, Banco Popolare e Monte Paschi di Siena hanno inviato a Banca d’Italia i progetti di rafforzamento di capitale che permetteranno di raggiungere il core tier1 ratio del 9% richiesto dall’Eba. Nello specifico tutti e tre gli istituti di credito puntano a colmare il gap di capitale attraverso un diverso computo dei bond convertibili e tramite la migrazione a modelli avanzati di rating interni. Secondo indiscrezioni inoltre, nessuna banca avrebbe ipotizzato aumenti di capitale. La deadline per capire se i piani di rafforzamento siano sufficienti sarà il 7/8 febbraio, data in cui l’Eba dovrà dare il suo giudizio.
“Bisogna attendere il pronunciamento dell’Eba per capire se le banche italiane dovranno effettivamente fare ricorso a nuovo capitale”, hanno commentato gli analisti di Intermonte. “Riteniamo che anche Banco Popolare debba comunque procedere con un rafforzamento del capitale mentre Ubi è a posto”. Intanto Mps è congelata in Piazza Affari stamattina per eccesso di volatilità, con un rialzo teorico del 9,13% a 0,25 euro. Già venerdì scorso il titolo della banca senese aveva segnato un rialzo dell’8% su ricoperture innescate anche dall’ottimismo per il piano di rafforzamento patrimoniale. “Sui bancari c’è un forte scoperto. Nello specifico di Mps e UniCredit si tratta di titoli che erano scesi molto”, ha osservato un broker interpellato dall’agenzia di stampa Reuters.