Bper, Samorì candida Minozzi al cda?

Novità in arrivo per Bper. Secondo quanto riporta oggi Mf, Gianpiero Samorì, avvocato vicino al Pdl e in prima fila tra i contestatori delle strategie e della governance dell’istituto guidato fino a poco tempo fa da Fabrizio Viola, avrebbe intenzione di candidare al cda Romano Minozzi. Samorì, che nel 2008 aveva avviato un duro braccio di ferro con i vertici di Bper contestandone la governance attraverso l’azione della lista Bper Futura, è stato escluso dal libro soci della banca ed è finito sotto indagine per accesso abusivo a sistemi informatici e furto di dati sensibili. Tuttavia, riporta il quotidiano, ora avrebbe individuato in Minozzi la figura ideale da candidare al cda. Industriale di Castelnuovo Rangone (Modena), Minozzi detiene attualmente oltre il 5,6% di Terna, siede nel patto di sindacato di Mediobanca ed è azionista indiretto (tramite Inv.A.G.) di Generali. Bper ha tuttavia fatto sapere di non essere informata dell’esistenza di alcun accordo volto a consentire l’ingresso nei propri organi societari di persone indicate dall’avv. Gianpiero Samorì, quale legale rappresentante dell’associazione Bper Futura. La nomina dei componenti degli organi societari della banca, ricorda la Bper, “spetta all’esclusiva competenza dell’assemblea, che si esprime sulle liste di candidati proposte da un numero qualificato di soci presentatori. È dunque solo al corpo sociale che appartiene il diritto di presentare le candidature e quindi di nominare gli esponenti aziendali, restando gli organi di vertice della società del tutto estranei a tale processo”.

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