Utile in crescita per Hsbc, che tuttavia manca per un soffio le attese degli analisti. L’istituto di credito britannico ha concluso il 2011 con un risultato prima delle imposte pari a 21,9 miliardi di dollari (+15% su anno), il miglior dato tra le banche occidentali complice la forza del gruppo in Asia e in altri mercati emergenti (il 49% dei ricavi del gruppo proviene da Asia, America Latina, Medio Oriente e Nord Africa).
Le stime del consenso degli analisti aveva tuttavia indicato un utile leggermente superiore, pari a 22,2 miliardi. Il risultato, segnala la banca, include 3,9 miliardi di guadagni sul valore del proprio debito. Il profitto attribuibile agli azionisti ordinari ha segnato invece una crescita del 27% su anno a quota 16.2 miliardi di dollari, mentre l’utile per azione si è attestato a 0,92 dollari (+26%).
Restringendo l’analisi all’unità di investment banking, questa ha invece visto un calo dei profitti del 24% sul 2010 a 7 miliardi di dollari per effetto della crisi del debito della zona euro che ha rallentato l’attività sui mercati dei capitali nella seconda parte del 2011. L’a.d. Stuart Gulliver – che punta tagliare i costi annuali per 3,5 miliardi, aumentare la redditività e rinforzare il focus sull’Asia – ha detto che accelererà l’attuazione del piano nel corso di quest’anno.