Promotori finanziari, Schroders li incontra a Milano

Per Schroders, l’obbligazionario non è fuori moda. “Siamo convinti che sarà ancora la scelta del risparmiatore italiano”, ha dichiarato per esempio Marco Barindelli, responsabile del canale retail in Italia. Si conferma dunque questo il tema del roadshow in sei tappe che la società ha organizzato per incontrare le reti di consulenza e distribuzione e che martedì 13 marzo ha toccato la città di Milano. Di fronte a un pubblico di 300 tra promotori finanziari e private banker, i gestori di Schroders hanno spiegato a chi secondo loro vale la pena dare credito nell’era del debito pubblico.

“La nostra previsione è che alla fine la Grecia lascerà l’eurozona”, ha detto Azad Zangana, responsabile della formulazione delle view macro su eurozona e Regno Unito. “La politica nel Paese è molto carente. I partiti più estremi, a destra e a sinistra, potrebbero acquisire sempre più sostegno, e questo fa aumentare il rischio che le misure di austerità alla fine deraglino”. Sull’Europa meridionale, quindi, ancora cautela. Gli esperti di Schroders che curano le previsioni macroeconomiche hanno da poco migliorato le attese sull’eurozona grazie all’Ltro della Banca centrale europea. Le stime sono un po’ meno negative soprattutto per quanto riguarda il nord del Vecchio Continente, che gode di prospettive più rosee. In riferimento agli Stati Uniti, “abbiamo assistito a una ripresa del Pil”, ha spiegato Zangana, “che ha superato il picco precedente, anche se il Paese fatica ancora con l’occupazione. Nell’insieme, comunque, la situazione è piuttosto buona”.

Dunque, perché puntare sui titoli di Stato? Al quesito ha risposto anche Philippe Lespinard, responsabile investimenti reddito fisso di Schroders, che in sostanza ha detto: io considero ancora gli Stati Uniti tripla A. “I Bund e i Treasuries ci proteggeranno contro le perdite del capitale, almeno quest’anno, anche se non daranno grandi rendimenti”, ha affermato. “Le banche centrali, dal canto loro, continueranno a intervenire. In Europa, il mercato sconta già notizie negative”.

Nel complesso, Schroders ribadisce che le società private appaiono più virtuose delle finanze pubbliche di molti Stati, e questo fa del credito globale – in particolare di quello americano – una delle aree più interessanti del 2012. “Questo”, ha sottolineato Lespinard, “nonostante le elezioni e il periodo di tre mesi che dopo il voto precede l’insediamento, con tutte le decisioni fondamentali sul budget che il nuovo presidente dovrà assumere”.

I mercati emergenti saranno un altro buon posto per investire, dal momento che le prospettive del settore obbligazionario continuano a essere incoraggianti, con i governi e le autorità centrali che hanno più spazio di manovra rispetto ai colleghi occidentali.
Ma con quali strumenti investire in questo ambiente? Schroders, tramite Lespinard, rilancia l’attenzione su due suoi prodotti: Strategic Bond e Global Bond, che secondo le parole del responsabile investimenti reddito fisso di Schroders garantiscono “la flessibilità di cui ora abbiamo bisogno”.

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