Generali potrebbe non aver finito con le dismissioni

Altre cessioni in vista per Generali? Sì secondo gli analisti di Bank of America Merrill Lynch, anche se non è detto che le dismissioni siano imminenti. In vista del riacquisto delle quote di minoranza (49%) della  joint venture in Europa Centro Orientale (Generali Ppf Holding) nel 2014, il management di Trieste ha già fatto sapere di voler mantenere un solvency margin del 140% post operazione e che la stessa peserà negativamente per circa 13 punti. Il che, fanno notare gli analisi di Bank of America Merrill Lynch, significa che Generali dovrebbe portarsi su un solvency margin del 153% circa pre-operazione.

Siccome però gli esperti stimano possibile un margine del 145% a fine 2014 una volta tenuto conto di tutti gli effetti positivi legati alla recente dismissione della quota in Migdal, resterebbe da colmare un gap di circa 8 punti in termini di solvibilità, cosa che potrebbe richiedere la cessione delle attività di private banking finora concentrate in Bsi e delle attività di riassicurazione negli Usa.

Il management di Generali ha tuttavia escluso una cessione a breve di Bsi e comunque di non voler cedere la controllata prima che si siano registrati in bilancio i previsti effetti positivi legati agli investimenti fatti in quest’ultimo biennio a Hong Kong e a Singapore e che dovrebbero consentire a Bsi di contribuire positivamente agli utili di gruppo dal 2013-2014. Si potrebbe dunque arrivare a una cessione sul filo di lana delle due attività che per gli analisti americani potrebbero valere almeno 5-6 punti in termini di solvibilità se cedute a valore di libro, cosa che sembra fattibile anche coi mercati attuali se l’utile dovesse crescere come da previsioni.

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