STRATEGIE INNOVATIVE – “Siamo sempre alla ricerca di modi innovativi per raccogliere fondi al fine di raggiungere gli obiettivi della Banca Mondiale di sradicare la povertà e aumentare il benessere condiviso, intensificando, allo stesso tempo, i nostri rapporti con le istituzioni del mercato dei capitali e con gli investitori”, ha dichiarato Arunma Oteh, vicepresidente e tesoriere della Banca Mondiale. “Come emittente impegnato nel mercato italiano, siamo lieti di fare leva sull’innovativo sistema di Borsa Italiana per rendere più conveniente agli investitori l’accesso alle Obbligazioni per lo Sviluppo Sostenibile della Banca mondiale”. L’obbligazione callable a 10 anni paga una cedola fissa annuale lorda del 2,25%. Alla scadenza, l’obbligazione rimborsa agli investitori il 100% del capitale nominale; a partire dal quinto anno e per ogni anno successivo, l’ obbligazione può essere rimborsata anticipatamente, a discrezione dell’emittente. Tutti i pagamenti, inclusi le cedole e il rimborso a scadenza, saranno regolati in dollari statunitensi.L’obbligazione è quotata sul mercato di Borsa Italiana, un sistema di trading elettronico completamente automatizzato che gestisce le transazioni dal ricevimento degli ordini al regolamento. L’obbligazione è ora negoziabile sul mercato secondario. BNP Paribas è il lead arranger dell’obbligazione. Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari del LSEG, ha commentato: “La decisione strategica della Banca Mondiale di utilizzare il canale distributivo innovativo della piattaforma di Borsa Italiana, conferma la scelta vincente intrapresa nel tempo dal nostro mercato di offrire soluzioni tecnologiche sempre più connesse per il collocamento e la negoziazione di prodotti Obbligazionari. Gli investitori guardano con crescente interesse alle tematiche di Enviromental, Social e Governance (ESG) nelle proprie politiche di investimento e grazie al segmento dedicato a questo tipo di prodotti, Borsa Italiana offre uno strumento importante per individuare le obbligazioni che finanziano progetti di impatto ambientale e/o sociale, allineandosi così alle best practice internazionali”.