Banche: fumata nera dall’Ecofin su Basilea 3, tutto rinviato al 15 maggio

Non è bastata ai ministri delle Finanze dell’Unione Europea una maratona negoziale di quasi 16 ore per trovare un accordo sui requisiti patrimoniali delle banche, in applicazione delle regole di Basilea 3. Come del resto aveva anticipato il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

Alle due della scorsa notte la presidenza danese dell’Ue – che invece sperava in un accordo già ieri e che per questo aveva deciso di andare avanti ad oltranza con i negoziati – ha preso atto del “sostegno da parte di una maggioranza qualificata” all’ultimo testo di compromesso presentato ai ministri, rinviando la chiusura del dossier al prossimo Ecofin del 15 maggio.

“Abbiamo un accordo, resta del lavoro da fare perchè sia tecnicamente pronto”, ha spiegato il ministro delle Finanze danese, Margrethe Vestager, nella sua veste di presidente di turno della Ue, precisando che “nel corso della giornata sono stati definiti una ventina di punti”. Nodo fondamentale del negoziato, il grado di flessibilità da lasciare ai Paesi membri nell’applicazione delle regole di Basilea 3.

Per tutta la giornata si sono fronteggiati due schieramenti: uno guidato da Francia e Germania, affiancate dall’Italia, favorevoli a standard comuni, l’altro dalla Gran Bretagna, con al suo fianco Svezia, Polonia e Repubblica Ceca, che chiede la possibilità di imporre unilateralmente criteri più stringenti, per evitare il ripetersi di crisi come quella del 2008.

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