IDeA sim si tiene sulla difensiva

In tempi di crisi, meglio giocare in difesa. Sembra essere questa la politica adottata da IDeA sim, società di consulenza indipendente guidata dall’amministratore delegato Massimo Fortuzzi. La sim è nata a ottobre del 2009 da Idea Alternative Investments – poi incorporata a luglio 2011 in DeA Capital, controllante al 100% – ed è attualmente partecipata al 65% dalla stessa DeA Capital, al 30% da Fortuzzi, e al 5% dal presidente Luigi Arturo Bianchi. A maggio 2010 è arrivata l’autorizzazione della Consob all’esercizio dell’attività di consulenza in materia di investimenti e, nel giro di dodici mesi, la società aveva raggiunto quota 11 clienti e circa 150 milioni di masse sotto consulenza. Ma, complice la complicata congiuntura economica del Vecchio Continente (e non solo), sono ormai diversi mesi che le bocce sono ferme.

Anche perché l’obiettivo prioritario in questo momento è quello di proteggere l’esistente, in linea con la strategia di IdeA sim, rivolta a “soddisfare le esigenze della clientela privata appartenente al segmento detto degli high net worth individuals e degli ultra high net worth individuals (soggetti ad alto e altissimo reddito, n.d.r.), offrendo sia consulenza globale strutturata sia servizi tipici dei family office”. Punto di forza dell’offerta, sottolinea la società, è “l’indipendenza nel servizio di consulenza patrimoniale e di investimento, senza conflitti di interesse e senza alcuna retrocessione derivante dagli strumenti finanziari acquistati o venduti dal cliente”. BLUERATING ha fatto due chiacchiere con l’amministratore delegato di IDeA sim, Massimo Fortuzzi, per fare il punto della situazione e per parlare di novità in arrivo e prospettive future.

Come stanno andando questi mesi sul fronte della raccolta?

È da otto o nove mesi che siamo fermi sul lato della raccolta a circa un centinaio di milioni di euro: vista la fase di profonda incertezza dei mercati, non abbiamo infatti dedicato molto tempo alla ricerca di nuova clientela, ma ci siamo concentrati a proteggere i clienti già consolidati, che oggi sono ancora undici, come lo scorso agosto.

Com’è l’umore dei clienti in questo periodo di crisi?

I nostri clienti sono tranquilli: ci siamo adoperati per tutelare in maniera rigorosa i loro interessi, tanto che tutti sono oggi indistintamente in territorio positivo, alcuni addirittura sopra il 6%-7% di rendimento dall’inizio dell’anno nonostante la caduta dei mercati e delle borse europee. Come siete riusciti a farlo? Abbiamo lavorato molto sull’asset allocation e sulla ricostruzione dei portafogli, consigliando ai nostri clienti di spostare i loro attivi sul dollaro americano e sulle obbligazioni a lunga scadenza con rating tripla A. Dopo la fine del primo trimestre, che aveva visto un ritorno in auge dei prodotti azionari, abbiamo spinto infatti verso una riduzione del peso dell’equity a favore dei bond e della liquidità. Così ad oggi i nostri clienti possono contare su portafogli difensivi, denominati in valute forti e con un basso livello di rischio. Nessuna esposizione sui Paesi emergenti? No, l’esposizione agli emergenti è bassissima, perché sono andati male anche loro e non credo si assisterà a una ripresa finché non ci sarà una stabilizzazione della situazione nella zona euro.

Quali sono i vostri obiettivi per l’anno in corso?

Abbiamo intenzione di tornare a fare marketing, ma prima dobbiamo verificare che ci sia una stabilizzazione in Europa, che dovrà passare inevitabilmente per le Forche Caudine delle elezioni greche a giugno. Se l’esito sarà, come ritengo più probabile, la vittoria di un governo europeista o se, anche in caso di insediamento di un esecutivo non particolarmente europeista, si riuscirà comunque a rinegoziare le condizioni del piano di sostegno dell’Ue, allora c’è la speranza di vedere un vero miglioramento nel Vecchio Continente. A quel punto potremo pensare di riprendere a crescere, per attrarre altri 30 o 40 milioni di euro di raccolta. Il che equivale a non molti clienti, ma a pochi clienti con molte masse, un obiettivo che comunque potremo pensare di portare avanti solo nella seconda metà dell’anno. Ormai comunque il 2012 è compromesso in termini di crescita, anche perché in periodi di mercato negativo è molto difficile convincere le persone ad affidarsi a interlocutori nuovi.

IDeA sim presta il servizio di consulenza senza detenzione delle disponibilità liquide e degli strumenti finanziari di pertinenza della clientela, lasciando quindi al cliente stesso la libertà di scelta dell’intermediario presso cui detenere i propri depositi. È una caratteristica che vi aiuta in questo senso?

Il fatto che un cliente possa rivolgersi a noi senza cambiare la propria banca sicuramente ci agevola rispetto a un intermediario, però è comunque difficile convincere una persona a modificare la propria struttura di portafoglio, affidandosi a un soggetto nuovo che dispensa consigli in un momento in cui si opera già in perdita. La gente spesso ha seguito consigli sbagliati e ora paradossalmente ha paura a cambiare. Detto questo, l’interesse nei nostri confronti c’è, potremmo anche fare meglio di quel che ho detto. Ma preferisco non essere trionfalista. Ci sono in cantiere, sul lungo periodo, operazioni di crescita esterna per acquisizioni o fusioni? Al momento no, non abbiamo in programma niente di tutto ciò. Quanto al futuro, non si può sapere, io mi limito a parlare al presente.

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