Falliscono le holding Ligresti, crack da 400 milioni

Imco e Sinergia gettano la spugna. Dopo aver bocciato la richiesta di altre due settimane per presentare il piano di salvataggio, il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato fallite le due holding private della famiglia Ligresti. Un crac da 400 milioni di euro – questo l’ammontare dei debiti complessivi delle due società – che potrebbe presto portare anche all’apertura di fascicolo penale per bancarotta, una sorta di passaggio naturale in questi casi, e che andrebbe ad aggiungersi all’inchiesta che vede indagato, tra gli altri, Salvatore Ligresti per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza.

Nell’udienza di ieri, i legali di Sinergia, che detiene il 20% di Premafin, controllante del gruppo, e di Imco avevano chiesto altri 14 giorni per arrivare all’accordo, dopo aver ottenuto già – come segnalano gli stessi giudici nel loro provvedimento – un rinvio di sei settimane. L’ultima udienza era stata il 2 maggio scorso. Le due holding, si legge nella sentenza dei giudici della seconda sezione, volevano superare la loro crisi finanziaria facendo “leva su ‘importanti plusvalenze implicite nelle proprietà immobiliari”, ossia non su mezzi liquidi, ma su asset di non pronta e facile liquidazione, che dovevano essere “smobilizzati mediante il conferimento” nel fondo Hines.

Il fondo, stando alla bozza del piano, avrebbe acquisito parte del patrimonio immobiliare dei Ligresti e avrebbe dovuto accollarsi 243 milioni di debiti, versando anche 50 milioni cash. In realtà, scrive il Tribunale, fino a ieri erano state “sottoscritte quote per euro 20 milioni sulla maggior somma di almeno euro 50 milioni, il che dimostra come non sia stata raggiunta neanche la quota del 50% dei potenziali sottoscrittori delle quote necessarie a consentire il finanziamento del fondo”.

Il cda di Fondiaria Sai riunitosi ieri sera, ha preso atto della sentenza di fallimento e ha fatto sapere che sono stati “prontamente avviati gli approfondimenti necessari e propedeutici a valutare gli impatti di tale situazione che, una volta completati, verranno tempestivamente comunicati al mercato. Nelle more di tali approfondimenti verranno effettuate le domande di insinuazione al passivo delle masse fallimentari”.

Il fallimento comunque non dovrebbe influenzare il piano di maxi fusione a quattro tra le società Ligresti – Milano Assicurazioni, FonSai e Premafin – con Unipol. La compagnia di assicurazione bolognese ha fatto sapere che sta andando avanti con il piano di integrazione secondo i programmi e che rimane in attesa dei necessari provvedimenti da parte delle Autorità.

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