I prossimi sei mesi per Azimut

Il punto sul gruppo Azimut BLUERATING lo fa con Paolo Martini, responsabile marketing e wealth management. I prodotti, la raccolta, le scelte tattiche per questo periodo caldo e il reclutamento della rete: una classica chiacchierata a tutto tondo, insomma.

In questa prima fase di un 2012 così difficile, la raccolta che avete registrato complessivamente è stata positiva. Come è andata nel dettaglio?
Quali sono i prodotti che vi hanno dato più soddisfazione e cosa aspettarsi a questo punto?

Per quanto riguarda il nostro gruppo, i risultati ottenuti in questi primi mesi dell’anno sono frutto della tempestività con la quale rispondiamo alle esigenze dei clienti e dell’alto grado di innovazione dei nostri prodotti. Inoltre, grazie alle expertise acquisite all’estero, la nostra offerta riflette un approccio internazionale tipico di una “global house”. Come è accaduto lo scorso novembre, quando in una sola settimana abbiamo riqualificato il fondo Solidity per rispondere a coloro che desideravano investire nei titoli del debito italiano, così in questi mesi abbiamo tempestivamente arricchito la nostra offerta con prodotti che soddisfino le richieste attuali dei clienti preoccupati di quanto sta avvenendo. Per rispondere per esempio alle esigenze di liquidità, abbiamo proposto i fondi Cash, che diversificano in oltre 15 banche diverse riducendo il rischio controparte, mentre per chi desidera un flusso cedolare abbiamo lanciato la famiglia dei fondi Target.

Con il mutare del contesto la creazione di valore per i nostri clienti si concretizza anche attraverso la proposta di soluzioni decorrelate dall’andamento dei mercati finanziari. È il caso del fondo Renmimbi Opportunities, il primo fondo Ucits III in Europa che consente all’investitore di puntare sulla crescita della valuta cinese e che è il secondo fondo per dimensione in valuta cinese, e anche del fondo Cat Bond, uno dei pochissimi fondi Ucits esistenti in Europa che investe in strumenti con esposizione a rischi assicurativi di natura catastrofale. Quest’ultimo sta riscuotendo molto interesse tra i clienti di fascia alta e i clienti istituzionali.

Quali sono le priorità oggi e cosa consigliare a un risparmiatore che viaggia nella più totale confusione nel mare magnum di comparti esistenti sul mercato? Vale la pena diversificare da un punto di vista valutario?

Mai come oggi le priorità sono la diversificazione e la protezione dai rischi, sia impliciti che espliciti. Si veda, per esempio, il rischio di controparte. Il gruppo Azimut ha recentemente lanciato due nuovi prodotti che seguono queste regole e in pochi giorni hanno riscosso un notevole consenso. Il fondo Global Currencies & Rates, che investe esclusivamente in strumenti obbligazionari appartenenti all’area non euro (sia di Paesi emergenti sia di Paesi sviluppati) permette di investire su un paniere di oltre 21 valute riducendo al minimo la volatilità del prodotto e permettendo all’investitore di ridurre il rischio derivante da una svalutazione o da una frammentazione dell’euro. Il fondo obbligazionario Bond target settembre 2016, che appartiene alla famiglia “Target” dei fondi a scadenza del gruppo, è costituito esclusivamente da obbligazioni governative e sovranazionali e obbligazioni corporate (soprattutto investment grade) con scadenza allineata a quella del prodotto.

Il fondo ha all’interno della componente corporate un’ampia diversificazione grazie alla presenza nel portafoglio di almeno 80 emittenti (nazionali e internazionali) con un’esposizione massima per singolo emittente del 2%. Il fondo ha una durata di quattro anni – con termine al 30 settembre 2016 – ed è sottoscrivibile fino al 10 agosto 2012. Sempre in una logica di servizio al cliente, abbiamo creato attraverso un modello proprietario dei prodotti assicurativi che raccolgono le migliori expertise del gruppo: Az Style annovera al suo interno dieci profili di rischio/rendimento, riconducibili a due linee d’investimento, la “Red” e la “Blue”, con una performance da inizio anno superiore al 3%.

L’amministrato viaggia in territorio negativo. Perché e come pensate di uscirne?

Il motivo è semplice: in questo momento, i risparmiatori sono più attenti e hanno più evidenza dei pericoli che corrono quando decidono di investire solo su singoli titoli. I fondi, grazie alla loro diversificazione, consentono di ridurre i rischi e di accedere molto più facilmente a mercati lontani oggi indispensabili per investire in modo corretto. Il risparmiatore si sta accorgendo dei vantaggi offerti dal risparmio gestito.

Per quanto riguarda il reclutamento, il momento non è certo dei migliori. Ma avete in mente un incremento dell’organico o qualche arrivo strategico?

Il bilancio di questo periodo è positivo anche dal punto di vista del reclutamento. Abbiamo registrato diversi ingressi, tutti di qualità. Ci stiamo infatti focalizzando su profili molto alti, con esperienze importanti e riconosciute. Oltre a offrire condizioni economiche interessanti, diamo ai professionisti la possibilità di lavorare in una realtà realmente indipendente dove poter esprimere e realizzare il proprio modello di successo avvantaggiandosi delle competenze del gruppo Azimut. Inoltre, abbiamo rafforzato la partnership con i nostri due partner bancari – Banca Popolare di Novara e Chebanca! – e abbiamo rafforzato i servizi per la clientela top.

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