Promotori, scatta una nuova sospensione cautelare

LA RABBIA DEI CLIENTI – Una storia articolata, fatta di incassi non troppo limpidi per oltre 250mila euro e di pagamenti fittizi per prodotti di investimento. I clienti inferociti si sono rivolti all’intermediario, che ha così subito – senza avere alcuna responsabilità – gli effetti collaterali del comportamento a dir poco irregolare di Medardo Domenico Cataldo, nato nel 1957 in provincia di Reggio Calabria e promotore finanziario dal 2009. Le sue operazioni hanno portato Allianz Bank Financial Advisors a mettere fine per giusta causa al rapporto con lui, come poi la banca ha comunicato alla Consob.

IL MECCANISMO DI CATALDO – Con note successive, Allianz Bank ha fatto sapere di aver riscontrato che tra il 2009 e il 2011 Cataldo ha ricevuto da alcuni clienti, tramite assegni o altri mezzi, i pagamenti di diversi investimenti in polizze assicurative o altri strumenti finanziari e, anziché versarli alla società emittente o alla banca intermediaria, ha trattenuto i relativi importi o li ha consegnati a terzi, omettendo qualche volta di trasmettere il relativo ordine di investimento.

LA SENTENZA DELLA CONSOB – Ritenuti esistenti, a carico del promotore, elementi che fanno presumere l’acquisizione anche mediante distrazione della disponibilità di somme e valori di pertinenza dei clienti per un importo totale di circa 255mila euro, la predisposizione e la trasmissione ai clienti di documenti non rispondenti al vero, l’omessa trasmissione di operazioni di investimento richieste dai clienti e l’accettazione di mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte, e considerato che la Consob, in caso di necessità e urgenza, può disporre in via cautelare la sospensione dall’esercizio dell’attività per un periodo massimo di sessanta giorni se ci sono elementi che fanno presumere l’esistenza di gravi violazioni di legge o di disposizioni generali o particolari impartite dall’autorità stessa, in attesa di fare maggiore chiarezza è scattata la sospensione per sessanta giorni in via cautelare con delibera 18224.

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