Investire nel social lending con tassi fino al 9%

Il social lending (o peer-to-peer lending) consente ai privati di prestarsi denaro tra loro via web in modo conveniente e sicuro. Il modello è stato introdotto nel 2005 nel Regno Unito da Zopa Ltd ed è diventato in molti paesi un vero e proprio canale alternativo di credito. Oltre a Zopa che ha raggiunto nel Regno Unito una percentuale di mercato di oltre il 2%, con un erogato di 210 milioni di sterline, le aziende più significative si trovano negli Stati Uniti, tra queste vi sono Lending Club, che ha superato i 700 milioni di dollari erogato e Prosper, sopra a quota 350 milioni.

Il social lending è diffuso in tutte le economie avanzate, in Cina c’è addirittura un sistema misto, che permette a CreditEase di ottenere grossi volumi con lending on line e borrowing in filiale.

In Italia il social lending è stato introdotto nel 2008 da Zopa Italia, che operava come franchise di Zopa Ltd; dopo un periodo di sospensione per trovare con Banca d’Italia l’inquadramento regolamentare adatto la società ha ripreso a marzo di quest’anno l’attività come Smartika, in qualità di istituto di pagamento autorizzato e vigilato. Da un paio d’anni in Italia opera anche Prestiamoci.

Come spiega Carlo Vitali, Responsabile Marketing di Smartika, “i prestatori sono all’85% uomini, con una concentrazione tra i 34 ei 54 anni”. Hanno un profilo variegato, “c’è chi è interessato alla finanza (non mancano casi di chi lavora in banca e quindi ben comprende la bontà del modello), chi al web e al peer-to-peer, chi è interessato a fare un investimento etico”. Chi accede al prestito ha un profilo più allargato e meno esclusivamente maschile. “E’ attratto sia dal taeg competitivo (-25% rispetto alla media) sia dalla velocità (la richiesta di prestito si conclude con l’interrogazione al credit bureau e ha un esito quindi immediato) e facilità (si fa tutto on line) del processo”.

Includendo il periodo nella quale la società operava con il marchio Zopa, “sono stati conclusi sulla piattaforma prestiti per quasi 8 milioni di euro”. Su Smartika.it in 3 mesi sono stati fatti prestiti per oltre 600.000 euro. “Abbiamo circa 50.000 utenti iscritti alla nostra community di cui oltre 5.000 sono attivi”. 

Un terzo dei prestiti, per la convenienza del taeg è finalizzato al consolidamento debiti (estinzione di altri finanziamenti in corso e/o carte revolving). Un altro terzo è relativo a spese per la casa (ristrutturazione, mobili, etc). Il rimanente terzo è suddiviso in acquisto auto/moto (in particolare usate), elettrodomestici/computer e spese puntuali (mediche, matrimonio).

L’aspetto emozionale è un elemento importante per il social lending, in quanto per la prima volta le persone sono coscienti di come viene impiegato il loro denaro e da chi. “Ha un risvolto emozionale anche l’esperienza che si fa sul sito, ci si sente un pò dei micro banchieri. Si entra poi a far parte di una community in cui si discute, ci si confronta sul blog e i social network, si vive un’atmosfera completamente diversa da quella che possono offrire le rigide istituzioni finanziarie”.

Il tasso di interesse viene determinato sulla base della rischiosità, all’interno di un meccanismo di asta.

“Il prestatore fissa il suo obiettivo di rendimento, supponiamo il 5%. Il sistema tiene conto della commissione Smartika e del tasso di insolvenza previsto per le varie tipologie di debitori, e quindi il tasso al debitore varia in accordo con le tipologie, nel caso in esame dal 6,4 al 9,1%. In fase di creazione dell’offerta il sistema indica qual è al momento il rendimento medio chiesto dagli altri prestatori e ognuno sceglie come posizionarsi: se sta al di sotto il suo denaro uscirà più velocemente ma godrà di un rendimento inferiore, viceversa se sta al di sopra in quanto il prestito viene composto partendo dalle porzioni di offerte a tasso più basso”. In ogni momento si può riaggiustare il tasso in funzione dell’andamento della domanda/offerta. 

Il creditore ideale è chi vuole diversificare un 5-10% del suo patrimonio in un investimento alternativo e gratificante e utilizza abitualmente l’internet banking o banche on line. “Il debitore deve avere un reddito dimostrabile e una buona storia creditizia”.

Interessante il sistema di diversificazione adottato, cosiddetto in 50. “Se un creditore presta 1.000 euro non li alloca mai ad una sola persona, ma 20 euro ciascuno a 50 persone diverse”. In pratica il creditore deve sceglie una della quattro categorie di rischio presenti (A+, A, B, C) e la durata (24, 36, 48 mesi). I creditori non conoscono in nessun caso il nome dei debitori ma nel loro profilo possono trovare, in aggiunta al nickname, i dettagli del progetto per il quale necessitano del finanziamento ed altre informazioni quali età, sesso, provincia di residenza, professione, in grado di far meglio comprendere la destinazione delle somme allocate.

Si inizia tipicamente con offrire 1.000 euro per poi assestarsi mediamente tra i 5-10.000 euro, mentre il prestito medio è intorno ai 6.000. “Il tasso di insolvenza che ci aspettiamo è di poco superiore al 2%; quello di Zopa è allo 0,9%, mentre quello di Lending Club sale al 3%”, conclude Vitali.  

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