Consulenza e gestione del rischio: la ricetta di Banca Generali

I mercati, la raccolta netta dei primi cinque mesi del 2012 e la visione sul futuro. Risponde Enzo Ruini, sales manager Italy di Banca Generali e responsabile della rete del gruppo.

La raccolta netta, a chiusura dei cinque mesi, è stata positiva sebbene il settore sia in altalena, con la parabola di marzo e una discesa nei mesi successivi. A cosa si deve il buon risultato nel gestito? Quali sono stati i prodotti che hanno trainato il comparto e come pensate di muovervi nel futuro?

A dispetto della volatilità del mercato, le diverse soluzioni messe in campo da Banca Generali per tutelare i patrimoni della clientela continuano a trovare riscontri molto positivi. La raccolta nei primi cinque mesi dell’anno ha superato i 900 milioni con un progresso del 77% da inizio anno rispetto all’anno prima. Questi numeri testimoniano in primis la crescente esigenza dei risparmiatori di farsi accompagnare con una consulenza qualificata e confermano poi la notevole importanza che in questo momento viene attribuita alla qualità del servizio, alla reputazione e alla solidità di un determinato interlocutore bancario.

In questo senso, l’assenza di debiti e di conflitti di interesse nella consulenza di prodotti finanziari, nel confronto con le realtà commerciali alle prese con profonde difficoltà di funding, sta premiando gli operatori specializzati nella cura del risparmio. In termini di prodotto, il contributo assicurativo, con soluzioni che si basano su gestioni separate in grado di proteggere il capitale e cogliere le opportunità fornite dall’appeal di mercati emergenti dai solidi fondamentali, presenta elementi competitivi apprezzati per il portafoglio della clientela. Alle polizze che hanno un peso significativo nella raccolta si affiancano poi gestioni patrimoniali e fondi (Bg Selection) con orientamenti internazionali e su diverse valute in grado di diversificare e ottimizzare il proprio portafoglio. C’è poi la componente amministrata, sia con rendimenti competitivi nella liquidità, sia con il supporto su misura per la gestione del proprio portafoglio titoli grazie alla struttura dedicata (Bg Advisory). Per il futuro continuiamo a guardare con attenzione alle dinamiche di mercato per studiare le migliori soluzioni e le competenze internazionali da offrire alla clientela, con la prontezza e flessibilità che contraddistingue la nostra banca.

Alla luce del contesto sempre più complesso e di investitori sempre più spaventati, quale tipo di prodotti pensate di suggerire alle vostre reti di pf?

Noi cerchiamo di mettere a disposizione dei nostri professionisti un sistema di offerta qualificata e tutto il supporto nell’analisi e nelle ricerca delle migliori soluzioni per offrire una consulenza su misura alla clientela. Cerchiamo di evolvere e adeguare sempre i prodotti e il servizio offerti: recentemente abbiamo potenziato per esempio l’advisory per valorizzare la componente amministrata dei clienti, poi abbiamo riproposto soluzioni assicurative con dinamiche interessanti per la protezione del capitale cogliendo i vantaggi di rendimenti competitivi dalle obbligazioni governative. Tendenzialmente cerchiamo di tenere bassa la volatilità proteggendo e rassicurando i nostri risparmiatori.

Per quanto riguarda il reclutamento, il momento non è certo dei migliori. Ma avete in mente un incremento dell’organico o qualche nuovo arrivo strategico?

Siamo orientati a una cinquantina di nuovi reclutamenti ogni anno, con profili di grande esperienza e consolidata reputazione provenienti perlopiù dal mondo bancario (private) oltre che da reti affermate nel panorama nazionale, che infatti ci garantiscono circa 400 milioni di nuovi attivi ogni anno. Ad alcuni, il nostro impegno nel reclutamento potrebbe apparire scarno. Ebbene, fatte le dovute proporzioni, con realtà che vantano ogni anno 200-300 o addirittura 500 reclutamenti ci si dovrebbe aspettare proprio da queste ultime un contributo che vada dal miliardo e mezzo di nuove masse in su e che però, di fatto, non si vede.

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