Quando il pagamento si fa mobile

È necessario prima di tutto partire da un dato significativo per comprendere quanto il mobile payment possa essere un volano di crescita per l’economia italiana. Il mercato nel nostro Paese della telefonia mobile si conferma anche nel 2011 ai primi posti mondiali per penetrazione e qualità dell’offerta: i telefoni cellulari sono i terminali più diffusi. E con 48 milioni di italiani che possiedono almeno un cellulare, la penetrazione degli smartphone raggiunge i 21 milioni di italiani, pari al 44% circa dei telefoni cellulari. È quanto emerso dal convegno Sell by cell, organizzato dal Consorzio Movincom, da cui sono usciti importanti indicazioni sullo sviluppo del settore in Italia. In particolare, grazie alla ricerca dell’Osservatorio Nfc & Mobile payment della School of Manangement del Politecnico di Milano.

Se da una parte gli italiani sembrano smartphonedipendenti, dall’altro si riscontra ancora una forte resistenza nell’utilizzo della moneta elettronica per gli acquisti di tutti i giorni. Il valore delle transazioni con carte di pagamento è “stazionario”, dal 2006 al 2010, oscillando tra i 120 e i 130 miliardi di euro. Nel 2011, oltre 700 milioni di euro di contenuti digitali, prodotti o servizi sono stati pagati con il cellulare. Ma gli italiani, d’altra parte, hanno dimostrato una buona predisposizione verso gli acquisti dal telefono cellulare.

Ad oggi, nella loro vita, circa 23 milioni di italiani (il 76% degli italiani tra i 18 e i 54 anni) hanno effettuato almeno una volta un pagamento da cellulare, sia esso una donazione, una ricarica o l’acquisto di un’app. In questo contesto, dunque, il mobile payment può davvero costituire un importante fattore di innovazione sia per il settore dei servizi di pagamento, favorendo lo sviluppo dei pagamenti elettronici, sia per il settore della telefonia mobile, dove i principali operatori sono alla ricerca di nuovo spazio competitivo. La ricerca ha evidenziato la necessità di attivare in Italia un sistema “circolare” in grado di mettere in rete su un’unica piattaforma tutti gli attori coinvolti nel processo di mobile payment, dalle banche agli esercenti fino agli operatori telefonici: infatti, il 79% degli italiani interessati al mobile payment ha dichiarato di auspicare la possibilità di accedere a una molteplicità di beni e servizi attraverso un’unica registrazione.

È proprio da questo dato che scaturisce il fatto che Bemoov, la piattaforma di mobile remote payment del consorzio Movincom, continua a raccogliere consensi da parte degli esercenti. Da sottolineare anche l’intervento di Roberto Liscia, presidente Netcomm, recentemente divenuto partner di Movincom, che ha evidenziato la centralità dell’ambiente mobile nello sviluppo dell’e-commerce: in un contesto che vede l’utente sempre più connesso attraverso gli smartphone, il telefonino rappresenta uno strumento di pagamento sempre a portata di mano, in grado di garantire acquisti rapidi, in assoluta sicurezza. Un esempio? Go Bemoov, la nuova app per iPhone, Android, Blackberry e presto Windows Phone, creata da Movincom per il settore del trasporto pubblico e lanciata pochi giorni fa sul mercato. L’unica app “trasversale” in Italia di questo genere, in grado di gestire contemporaneamente tutte le diverse tipologie di titoli vendibili da un’azienda di trasporti pubblici. Go Bemoov, disponibile su apple store a partire da fine giugno, consentirà di acquistare biglietti di trasporto pubblico in molte delle città già aderenti al circuito Bemoov: nel dettaglio, Genova, Vicenza, Padova, Firenze, Forlì, Cesenatico e Cesena.

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