FonSai-Unipol, la telenovela continua

Estate ricca di colpi di scena per il settore del risparmio gestito: la vicenda Bni ha infine trovato una sua prima parziale soluzione con l’intervento di Consultinvest Sim che ne ha rilevato la rete di promotori finanziari, mentre i correntisti dovranno ancora pazientare qualche giorno per vedere sbloccati i loro conti, di cui solo una piccola minoranza sarebbe peraltro rappresentata da veri e propri conti correnti, mentre la maggior parte delle 22mila posizioni sarebbero conti aperti come appoggio per operazioni finanziarie secondo le ultime indiscrezioni.

Al contrario, sembra restare ancora in alto mare l’ipotesi di integrazione tra il gruppo Fondiaria Sai e il gruppo Unipol. Nonostante un primo via libera agli aumenti di capitale di Premafin e Fondiaria Sai infatti, i tempi dell’operazione rischiano di slittare ancora, complice la decisione del pm Luigi Orsi che ha ritenuto condivisibile la richiesta del custode giudiziario dei titoli Premafin sequestrati ai due trust offshore The Ever Green e The Heritage di far riconvocare dal cda l’assemblea straordinaria della stessa holding per revocare l’aumento di capitale riservato a Unipol.

Sator e Palladio Finanziaria hanno infatti colto la palla al balzo annunciando di aver presentato al cda di Fondiaria-Sai una nuova offerta “in linea con quella precedentemente formulata lo scorso 8 giugno 2012”, destinata a rimanere valida “fino al 10 agosto, fermo restando la possibilità di revocarla unilateralmente al ricorrere di determinate condizioni”. L’offerta, precisano i due proponenti, “è stata integrata con ulteriori elementi relativi alla sostenibilità finanziaria e alla convenienza economica dell’operazione”, finora apparso come il principale punto debole della proposta di Arpe e Meneguzzo. Ma uno slittamento dei tempi potrebbe far saltare il piano d’integrazione FonSai-Unipol, così secondo alcuni Mediobanca starebbe studiando un piano B che preveda la discesa in campo di altri alleati, magari la famiglia Bonomi (che peraltro ha già smentito) attraverso Investindustrial, holding d’investimento già utilizzata nella partita per il rinnovo del cda di Bpm. Così, ai pf di Banca Sai non resta che aspettare che passi l’estate, per poter capire se finiranno sotto un tetto comune coi colleghi di Unipol Banca o meno.

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