Moody’s non si placa, banche sotto tiro

MOODY’S ATTACCA LE BANCHE – A pochi giorni dal taglio di rating di Moody’s al debito sovrano italiano, la scure dell’agenzia di rating si abbatte sulle banche italiane. Abbassati i rating a lungo termine di dieci istituti di credito e le valutazioni su tre istituzioni finanziarie italiane da uno a due notch. Per l’agenzia pesa l’esposizione delle banche italiane all’economia nazionale, insieme alla sua elevata esposizione diretta al debito sovrano, hanno portato a valutazioni di credito che non sono superiori al rating sovrano.

RATING IN LINEA CON IL PAESE – L’agenzia di rating Usa taglia quindi la propria valutazione su 23 enti locali, fra cui 14 Regioni e quattro città capoluogo, su Poste Italiane, Eni, Terna, Acea, tre istituzioni finanziarie e dieci banche, fra le quali Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca Imi di due tacche a Baa2; i rating su Banca Monte Parma, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e Banca Popolare Friuladria sono stati abbassati di una tacca verso Baa2. Banca CR Firenze declassata a Baa2, mentre Banca Carige e Credito Emiliano abbassate di una tacca a Baa3.

DEBITO IN MANO ALLE ITALIANE –
Anche in Italia, come in Spagna, diminuiscono gli investitori stranieri che comprano titoli di Stato, rendendo il Paese più dipendenti dal contributo delle banche nazionali, che d’altra parte devono ricorrere in misura maggiore ai finanziamenti della Bce. In questo modo però sono aumentati i rischi di instabilità finanziaria negli ultimi mesi, come certificato dal Fmi. 

NESSUNO SI SALVA – Infine, Moody’s ha rivisto al ribasso a Baa2 il rating di GE Capital, Cassa Depositi e Prestiti e Ismea. Non scampano alla sforbiciata collettiva Terna, Acea, Poste Italiane ed Eni. Il rating di Snam è invece stato messo sotto osservazione per un eventuale downgrade successivo, così come quello di Finmeccanica. Per tutti i 23 enti locali le prospettive “restano negative in linea con quelle” dell’Italia.

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