Banca Network, un coro in difesa dell’a.d.

UN ARTICOLO MOLTO DISCUSSO – Un putiferio. Dopo la pubblicazione dell’articolo “Banca Network in un documento riservato: nessuna liquidazione” (vai qui per i dettagli), BLUERATING ha ricevuto telefonate e e-mail di professionisti vicini a Banca Network Investimenti che si sono fatti avanti per “difendere” l’amministratore delegato Lucio Di Gaetano. Qualcuno si è addirittura spinto a scrivere che ha deciso di farsi sentire “per tutelare l’immagine gravemente lesa dal vostro testo”.

L’ORIGINE DEL DOCUMENTO – Ricapitoliamo, questo nostro testo. Nel pezzo pubblicato da BLUERATING si cita e si riporta integralmente una comunicazione diretta a più di 400 promotori finanziari in forza a Banca Network Investimenti ad aprile, epoca a cui il documento risale. Nella nota, sottoscritta da Di Gaetano, l’a.d. affermava che l’infelice esito della trattativa con la Banca Popolare di Vicenza non avrebbe determinato la liquidazione coatta della Banca. BLUERATING conferma l’autenticità della comunicazione e ribadisce – come ha già fatto più volte al telefono e per e-mail nei giorni scorsi – che nel pubblicarla non ha mai avuto l’intenzione di attaccare Lucio Di Gaetano o di gettare ombre sul suo operato. Anzi.
 
QUALCHE CHIARIMENTO – Come hanno confermato alcuni promotori che ci hanno contattato, in quella circostanza l’a.d. intendeva dare alla rete il messaggio che il fallimento delle trattative con la Popolare di Vicenza non comportava di per sé la liquidazione coatta, provvedimento che dopo il ritiro della Bipop Vicenza era dato per certo e imminente. Quindi, come ribadiscono diversi nostri lettori, in quel momento e con quella comunicazione Di Gaetano intendeva in realtà riportare la calma nella rete, anche per tutelare gli asset dell’azienda.

LE TAPPE SUCCESSIVE – Con quella nota, peraltro, l’a.d. dava anche notizia dell’avvio di nuove trattative per salvare il salvabile. Come BLUERATING ha puntualmente riferito, quelle trattative sono andate avanti e si sono concluse con la valorizzazione di un asset: quello, appunto, della promozione finanziaria. C’è da considerare anche quanto ci riportano altri pf: e cioè che qualche giorno dopo quella comunicazione – ossia, il 24 aprile – Di Gaetano ha diffuso a tutta la rete un altro documento sul quale spiegava le conseguenze giuridiche e di fatto della liquidazione coatta. Il documento faceva riferimento al possibile blocco dei conti correnti, poi avvenuto il 31 maggio.
 
LA CONCLUSIONE – Sappiamo che l’11 maggio Di Gaetano ha convocato per il 14 dello stesso mese una riunione aperta a tutti i promotori finanziari e i dipendenti che avessero voluto partecipare, malgrado lo scarso preavviso. Nel corso dell’incontro, l’a.d. ha riferito che la liquidazione coatta era diventata una probabilità assai concreta e, anzi, era da considerarsi lo scenario oramai più credibile. Nella seconda metà di giugno, in una serie di riunioni con tutta la rete finalizzata a presentare la nuova proprietà, l’eventualità della liquidazione coatta era ormai data per certa. Il 19 luglio, vale a dire un mese dopo, la liquidazione coatta è divenuta realtà.

LA SCELTA DI BLUERATING
– Quindi, per concludere e chiarire una volta per tutte: da parte nostra non c’è stata mai alcuna intenzione di mettere in dubbio la buona fede, la trasparenza e la serietà di Lucio Di Gaetano; abbiamo solo reso noto un documento che ci è pervenuto e che, come sapevamo e come abbiamo voluto ribadire in questo nuovo articolo, è stato solo una tappa in un lungo percorso di cui abbiamo sempre dato tempestivamente e puntualmente cronaca, in modo completo e indipendente.

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