Anche Rbs finisce nel mirino della autorità Usa

L’INDAGINE – A finire sotto la lente delle autorità federali degli Stati Uniti è questa volta Royal Bank of Scotland per possibile violazioni delle sanzioni nei confronti dell’Iran. A riportarlo è oggi il Financial Times che cita fonti vicine alla vicenda, secondo le quali la banca britannica avrebbe scoperto alcune infrazioni dopo che il ceo Stephen Hester ha iniziato delle indagini interne ormai tre anni fa.

IL FILONE – Le indagini su Rbs si vanno ad aggiungere a quelle su Standars Chartered, sempre sul suolo americano, che ha patteggiato con il Dipartimento Servizi Finanziari di New York per chiudere la disputa sulle sanzioni con l’Iran, accordandosi per il pagamento di 340 milioni di dollari.

NON SOLO RBS – Inoltre qualche giorno fa sono finite sotto esame anche alcune attività di Deutsche Bank con l’Iran precedenti al 2008 (per la notizia clicca qui). Ieri, un’altro istituto tedesco,  Commerzbank, ha detto che sta cooperando con le autorità per indagare su alcune transazioni che hanno riguardato il Paese medio-orientale. Infine, i piccoli rapporti che la giapponese Mitsui Financial Group intratteneva con alcuni Paese soggetti a sanzioni in Usa sono stati identificati e volontariamente comunicati alle autorità competenti.

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