Ubi Banca, “super” sforbiciata ai costi del personale

UNA GROSSA CURA DIMAGRANTE – Sindacati e azienda inizieranno venerdì mattina i colloqui per la riorganizzazione del gruppo Ubi che secondo il piano industriale prevede il taglio di 1578 dipendenti e la chiusura di 77 filiali. La scelta di attuare un generoso taglio delle spese deve essere stata presa in seguito ai numeri poco incorggianti diffusi di recente dal gruppo (qui la notizia).

115 MILIONI DI EURO DI TAGLI – Sul tavolo la razionalizzazione delle strutture del gruppo che punta a un riequilibrio del rapporto costi-ricavi, con un taglio dei costi del personale di 115 milioni di euro, di cui almeno 70 a partire dal 2013.

La ristrutturazione riguarda 1578 figure full time (incluse le 930 già comprese nel piano 2011-2015 già concordato), tra Ubi e Ubi servizi (533), banche rete (963) e società prodotto (82), di cui 930 da conseguire già entro fine anno.

È GIA’ BATTAGLIA
– I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione per la perdita di posti di lavoro. Il piano presentato dall’azienda prevede anche una serie di ottimizzazione delle filiali, con chiusura o trasformazione di minisportelli con insufficiente redditività o in posizioni “non funzionali ad un’efficiente gestione della clientela”.

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