Più manager in cdg, Intesa fa un lifting alla governance

SEMAFORO VERDE AL NUOVO CDG – I consigli di gestione e di sorveglianza di Intesa Sanpaolo hanno dato il via libera alle modifiche dello statuto che prevedono l’aumento del numero dei manager nel cdg. L‘annuncio è arrivato dalla stessa banca, che ha spiegato come le modifiche – che saranno proposte all’approvazione dell’assemblea straordinaria dopo l’ok di Banca d’Italia -  siano volte a ad “assicurare un maggior grado di rispondenza del consiglio di gestione ai connotati di marcata esecutività che si riconoscono tipici dell’organo di gestione nel sistema di governance dualistico”, ma anche a “conseguire uno snellimento delle procedure interne”.

AUMENTA IL NUMERO DEI MANAGER  – In particolare, il nuovo consiglio di gestione sarà formato da sette a undici membri con una componente esecutiva, di cui faranno parte il consigliere delegato, i due vice presidenti e un numero di dirigenti del gruppo tra due e quattro a seconda del numero complessivo dei consiglieri. E’ prevista poi una componente indipendente di cui faranno parte il presidente e i membri restanti. I dirigenti inseriti nel Cdg saranno due qualora il consiglio sia composto da sette o otto membri, tre con un consiglio di nove o dieci membri, quattro con un consiglio di undici membri. (oggi cdg, presieduto da Andrea Beltratti, ha nove membri e l’unico manager è il ceo Enrico Cucchiani).

SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE – “La modifica sarebbe positiva in quanto permetterebbe una maggiore partecipazione dei manager al consiglio di gestione”, ha commentato un broker consultatop dall’agenzia di stampa Reuters, aggiungendo di attendersi anche  “uno snellimento delle procedure (costi/tempi)”. Secondo indiscrezioni di stampa circolate nel weekend, tra i manager principalmente indiziati a entrare nel cdg ci sarebbero Francesco Micheli, Carlo Messina e Bruno Picca.

L’EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA – Intanto ieri Intesa Sanpaolo ha lanciato un’emissione obbligazionaria a quattro anni per 1,25 miliardi di euro destinata ai mercati internazionali per ottimizzare la gestione di tesoreria. La domanda, di cui l’83% pervenuta da investitori istituzionali esteri, è stata pari a 3,25 miliardi (2,6 volte l’importo collocato). La cedola del 4,125% è pagabile in via posticipata il 19 settembre di ogni anno e il prezzo di riofferta è stato fissato in 99,592%, con un rendimento a scadenza del 4,238% annuo. Lo spread totale per l’investitore è pari al tasso mid swap + 345 punti base.  Il gruppo aveva già collocato con successo tre obbligazioni benchmark senior, non garantite, a 18 mesi, a 5 anni ed a 3 anni rispettivamente a gennaio, a febbraio e a luglio di quest’anno per un totale di 3,5 miliardi.

NUOVE SEDI NEI PAESI BRIC – Sempre ieri l’a.d. Cucchiani ha inoltre proposto l’apertura di sedi di Intesa Sanpaolo nei Paesi Bric, ovvero Paesi  a maggiore tasso di crescita, in linea con l’obiettivo di rendere la banca più internazionale. BLUERATING lo ha intervistato al Forum Ambrosetti di Cernobbio (vai qui per i commenti del numero uno di Intesa sul futuro del gruppo).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: