L’occhio vigile della Bce su tutte le banche europee

VERSO L’UNIONE BANCARIA – Ci si muove a piccoli passi verso quella che ormai è stata battezzata con il nome di Unione Bancaria (per la notizia vai qui). Oggi a Strasburgo è stata infatti presentata il primo punto cardine della proposta della Commissione europea per un sistema di monitoraggio unico delle banche. Il pacchetto conferisce alla Bce il mandato di controllo su tutte le banche della zona euro (circa 6mila), e stabilisce un meccanismo di adesione per i Paesi al di fuori dell’eurozona.

BCE E EBA INSIEME – Eurotower sarà responsabile per la stabilità finanziaria delle banche dei paesi della zona Euro, ma l’Eba l’autorità bancaria europea, dovrà mettere a punto un regolamento che garantisca “l’integrità del mercato unico” e assicuri “coerenza nella supervisione delle banche di tutti i 27 stati membri dell’Ue”, inclusi quindi quelli al di fuori della zona euro.

LA ROAD MAP – La Commissione europea ha definito inoltre le scadenze temporali per il sistema di sorveglianza. La sua entrata in vigore è proposta per il primo gennaio 2013. Poi da luglio saranno sorvegliate dalla Bce “tutte le banche con la più elevata importanza sistemica”. Dal 2014 invece la Commissione europea prevede la piena sorveglianza di “tutte le banche” dell’eurozona da parte della Bce.

I PRIMI COMMENTI – Elogi e approvazioni ala proposta da parte della maggior parte dei soggetti coinvolti. “Un importante passo avanti” nel processo di formazione di “un’unione finanziaria che miri ad assicurare la stabilità dell’eurozona e dell’Unione europea”, dichiara la stessa Bce. Apprezzamenti sono arrivati anche dal premier Mario Monti e dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble. “L’obiettivo”, ha spiegato, inoltre, il Commissario Ue per il Mercato interno, Michel Barnier, “è smettere di utlizzare il denaro dei contribuenti per salvare le bance”.

LA SOLITA GERMANIA
– Fuori dal coro invece il cancelliere tedesco Angela Merkel che ha ribadito la contrarietà di Berlino a una supervisione a 360 gradi da parte di Francoforte dell’intero sistema bancario europeo. “Il problema è di qualità, non di quantità”, ha sottolineato la Merkel. Dichiarazioni frutto della particolare struttura del comparto bancario tedesco, costellato da istituti regionali (Landesbank), ancora lontane dalla privatizzazione, e dalle casse di risparmio (Sparkassen). I manager di queste realtà temono infatti di dover perdere le numerose tutele pubbliche.

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