Promotori in subbuglio, gli Albi potrebbero diventare due

DOPPIA ISCRIZIONE – Premessa: secondo le anticipazioni della stampa, con il secondo correttivo del decreto legislativo 141/2010 – che rimodella le professioni del credito – il Consiglio dei ministri ha stabilito l’obbligatorietà dell’iscrizione nell’elenco degli agenti in attività finanziaria per tutti quei promotori finanziari che “promuovono e collocano contratti relativi alla concessione di finanziamenti” o “servizi di pagamento in forma di operazioni slegate dalla sottoscrizione di strumenti finanziari da parte del cliente”.

L’ANASF NON CI STA
– “In questi mesi, l’associazione ha fatto tutto quello che doveva per la tutela della categoria”, ha commentato il presidente dell’Anasf Maurizio Bufi in una nota diffusa in queste ore. “Prendiamo atto della decisione del governo, ribadendo che i promotori finanziari possono contare sui continui sforzi dell’associazione per portare avanti le istanze della categoria nel dialogo con le istituzioni, che andrà avanti nei prossimi mesi nella totale trasparenza che ha contraddistinto finora il nostro operato. I promotori finanziari, regolamentati fin dal 1991 con la legge istitutiva delle sim, sono già adeguatamente vigilati dalla Consob, e su questo punto continueremo a insistere”, ha aggiunto, assicurando che “continueremo la nostra battaglia affinché la professione di promotore finanziario sia finalmente considerata nel suo insieme e non regolata e vigilata sulla base dei singoli prodotti collocati alla clientela”.

ULTERIORI SPESE PER IL PF
– L’iscrizione all’Oam – l’Organismo che vigilerà sul nuovo Albo degli agenti e dei mediatori – rappresenta secondo l’Anasf l’ennesima duplicazione di vigilanza e oneri a carico dei promotori finanziari. I quali – se le anticipazioni ricevono conferma – dovranno sostenere nuovi costi per il contributo di iscrizione e vigilanza, per il pagamento delle tasse dovute e per gli obblighi relativi alla formazione. E se non sono riconosciuti i requisiti professionali, il promotore finanziario dovrà frequentare un corso di formazione professionale e superare l’apposita prova d’esame. Per poter esercitare l’attività di agente o mediatore, dovrà poi stipulare una polizza di assicurazione della responsabilità civile per i danni arrecati nell’esercizio dell’attività derivanti da condotte proprie o di terzi, e dotarsi di una casella di posta elettronica certificata e della firma digitale. Infine, il nodo della previdenza: potrebbe aggiungersi un altro contributo alle già numerose incombenze dei promotori finanziari, che oggi versano soldi sia all’Inps che all’Enasarco.

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