Banche, sì alle regole ma nei tempi giusti

BANCHE E DINTORNI – Nei periodi di crisi, si sa, il sistema bancario è il più bersagliato dai mercati finanziari e dall’opinione pubblica. Tra i tanti problemi che gli istituti di credito europei hanno dovuto affrontare c’è lo scandalo Libor, che ha messo a dura prova la credibilità dell’intero settore. E ha mostrato quanto sia necessaria una maggiore regolamentazione. BLUERATING ne ha parlato con Giuseppe Attanà, presidente di Assiom Forex, l’associazione nata dall’unione di Assiom (Associazione italiana operatori mercati dei capitali) e Atic Forex (The financial market association of Italy).

Presidente, sono proprio necessarie le oltre 600 pagine di regolamentazione di Basilea 3?
Assodato che il mercato non è riuscito ad autoregolamentarsi, direi di sì: sono necessarie. Ma andrebbe forse meglio studiato il timing: in periodi di crisi non andrebbero infatti aggiunti altri oneri che ritardino la ripresa, non risolvendo i problemi reali. Sono state implementate regole molto dure aggiungendo difficoltà a quelle già esistenti, non agevolando, addirittura alle volte aggravando, i problemi. E questo nonostante le regolamentazioni fossero di per sé giuste e corrette. 

Il ceo del gruppo UniCredit Federico Ghizzoni ha chiesto maggiori regole soprattutto per il sistema ombra. Che ne pensa?
Questi nuovi sistemi si sono autoalimentati approfittando di quei buchi normativi che in realtà non agevolano la crescita e anzi concorrono ad aumentare la disparità, la difficoltà di concorrenza. Quindi, sicuramente in alcuni Paesi in Europa andrebbe meglio disciplinato quello che viene denominato lo shadow banking, il “sistema ombra”.

Le banche italiane non rischiano di fare la fine di quelle spagnole?
Assolutamente no. La Spagna ha affrontato una crisi molto specifica, quella del settore immobiliare, dove le banche si sono esposte in maniera anomala e ora la stanno pagando. Diversa considerazione per le banche italiane, che hanno in pancia le difficoltà normalissime di una crisi economica lunga e complicata. Ma hanno fatto i loro accantonamenti e non hanno situazioni particolari da gestire.

Quindi c’è speranza che il mercato dei prestiti ripartirà a breve?
Tutti auspicano di sì. È difficile che riparta a breve: avremo ancora un 2013 difficile, però sicuramente siamo sulla strada giusta e siamo in grado di aspettare questa ripresa senza gravi complicazioni per l’industria bancaria.

Lei prevede un altro divieto di vendite allo scoperto sulle banche da parte della Consob?
Se intervenissero crisi di mercato particolarmente gravi, potrebbe anche essere utile. L’ultima è servita (divieto scaduto lo scorso 14 settembre, vai qui per la notizia, n.d.r.), ma ora è cambiato il contesto generale, soprattutto grazie agli interventi della Bce. Insomma, è ragionevole pensare che i mercati siano in graduale miglioramento.

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