Banca Generali, questa volta la finanza non c’entra

NON SOLO FINANZABanca Generali si dà all’arte. Dal 3 ottobre all’11 novembre al Museo Diocesano si terrà la mostra di Alberto de Braud dal titolo la Fine Del Gioco. “Abbiamo de Braud all’interno della nostra collezione già da dieci anni”, spiega a Bluerating, Piermario Motta, il numero uno della banca quotata, profondo conoscitore e collezionista d’arte. “Il Museo Diocesano ci sembrava la migliore location per mostrare al pubblico le capacità di De Braud”. 

Da sinistra: “Inizio del gioco”, 2002, bronzo,cera,43x33x30 cm; “I’m not dead”, tempera su fotocopia, 21×30 cm 2009

QUARANTA OPERE SULL’UOMO – La mostra raccoglie quaranta opere dell’artista milanese che, attraverso lavori basati sulla figura stilizzata dell’uomo, indagano temi come la fragilità dell’essere umano, l’equilibrio precario del rapporto tra società e individuo e il continuo sforzo che quest’ultimo affronta nel cercare mete e obbiettivi sempre più audaci. Il percorso espositivo presenta sculture e installazioni che documentano una ricerca artistica che dura da più di 30 anni, in cui la ripetizione è vissuta come rappresentazione del significato o del simbolo nascosto delle cose attraverso forme allegoriche che cercano nella leggerezza e nell’equilibrio il loro stato d’essere.


Da sinistra: “Self portrait”, 1993,terracotta,ferro, cera, 55x18x18 cm; “Fine del gioco”, 2007, maiolica, 30x30x20 cm

AL CENTRO LA FIGURA DELL’ESSERE UMANO – “Siamo felici di accompagnare la mostra di un artista così attento e sensibile alle dinamiche attuali”, ha detto Motta durante la presentazione della mostra. “La centralità dell’uomo nelle opere di de Braud risulta infatti quanto mai contemporanea con una tensione emotiva mutevole tra paradigmi surreali ed esistenziali”.

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