Promotori, Foti: fermarsi è un rischio troppo alto

BISOGNA FARE DI PIÙ“Condivido la preoccupazione e sono d’accordo sul fatto che l’orientamento costante alla crescita debba costituire la base dell’attività del promotore finanziario, come per qualsiasi altra professione”. Con queste parole, l’amministratore delegato di FinecoBank Alessandro Foti commenta il giudizio espresso più volte di recente dall’ingegner Pietro Giuliani, presidente e amministratore delegato del gruppo Azimut. Un commento che segue quello già consegnato a BLUERATING dal presidente di Banca Mediolanum Ennio Doris (vai qui per l’articolo). In sostanza, secondo Giuliani i promotori finanziari devono rimboccarsi le maniche e darsi da fare, perché “l’area di clientela non cresce quanto potrebbe”.

L’ANALISI DI FOTI – “Fermarsi, limitarsi a godere di ciò che si è costruito è un rischio troppo alto”, concorda oggi Foti. “Il nostro è un mercato molto competitivo, è importante continuare a investire e a crescere. Alcuni importanti private banker hanno commesso l’errore di dedicare il loro tempo esclusivamente alla gestione del portafoglio già acquisito. Risultato? Hanno progressivamente perso asset e si sono ritrovati con rilevanti perdite di guadagno. La categoria deve migliorare in termini di qualità e di tempo da dedicare alla professione. Per questo”, conclude Foti, “FinecoBank supporta sempre la sua rete nella ricerca di nuovi clienti, mettendo costantemente a disposizione strumenti e iniziative focalizzate espressamente alla crescita”.

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