DELEGA AL CDA PER L’AUMENTO DI CAPITALE – Mps dice sì all’aumento di capitale, ma non nel breve termine. L’assemblea dell’istituto senese ha deciso con il 98% dei voti – tra le contestazioni dei soci minori (qui la notizia) – di delegare al cda un possibile futuro aumento di capitale da un miliardo di euro, che dovrà far entrare uno o più nuovi soci. Quanto alle tempistiche, l’operazione verrà eventualmente effettuata entro il 2015, cioè prima della chiusura del piano industriale, ma la delega al cda è fissata per cinque anni.
PROFUMO: VOGLIAMO MANTENERE L’AUTONOMIA – “Allo stato attuale l’aumento di capitale secondo noi è necessario”, ha detto Alessandro Profumo, presidente di Mps, precisando tuttavia che “non prevediamo di farlo a breve”. L’operazione, ha aggiunto Profumo, aprirà preferibilmente a un socio non industriale, perché l’intenzione non è vendere la banca. “Il nostro obiettivo è mantenere la piena e totale autonomia del Monte dei Paschi. Abbiamo assolutamente la capacità e la forza di mantenere il nostro marchio indipendente; vogliamo mantenere totalmente autonoma la Banca e basata a Siena ma questo è possibile solo se saremo in grado di rimborsare l’intervento pubblico”, ha detto il presidente.
VIOLA AUSPICA LA RIPRESA DELLE TRATTATIVE CON I SINDACATI – Quanto alla situazione con i sindacati, l’a.d. Fabrizio Viola ha detto che “la rottura del tavolo di trattative non è una cosa positiva”, ma ha auspicato che, nelle prossime settimane, si possa tornare a sedersi intorno al tavolo. “Abbiamo apprezzato le proposte per soluzioni alternative dei sindacati, ma il problema è che il sentiero è stretto e non possiamo permetterci di non arrivare all’obiettivo della riduzione dei costi previsto dal Piano industriale”, ha aggiunto.