PARTITA APERTA – Vertice che si è chiuso con un nulla di fatto. L’incontro tra il management della Banca Popolare di Milano coi sindacati sugli esuberi (mille lordi e 700 netti), alla scadenza del periodo di 50 giorni previsto per la trattativa sul piano industriale al 2014 (vai qui per la notizia), non è riuscito a trovare l’accordo e quindi tutto viene rinviato. I rappresentanti dei lavoratori si confronteranno con le segreterie nazionali probabilmente mercoledì 24 ottobre per poi tornare al tavolo con l’azienda il prossimo fine settimana.
COSTI TROPPO ALTI – L’obiettivo di Bpm è abbassare l’alto costo del lavoro, circa 82mila euro in media, più elevato di circa il 10%/15% rispetto a quello degli altri istituti italiani. Stesso discorso per il numero di dipendenti: circa 8.500 a livello di gruppo.
I SINDACATI – Le sigle dei sindacati Uilca e Fisac sembrano essere più accomodanti di Fabi e Fiba su queste problematiche. “La quantità degli esuberi è eccessiva, vogliamo cercare di intervenire sul quel numero e trovare una soluzione che permetta all’azienda di raggiungere l’obiettivo di risparmio sui costi previsto dal piano industriale”, ha spiegato Sandro Meneghini, segretario regionale per la Lombardia della Fisac Cgil.