Ubs come da attese: trimestrale in rosso e tagli al personale confermati

TRIMESTRE IN ROSSOUbs ha pubblicato la sua trimestrale che, come da aspettative, ha registrato un rosso per circa 2,17 miliardi di franchi svizzeri, contro un utile di un miliardo nello stesso periodo dell’anno scorso. Nell’occasione è stata anche confermata l’indiscrezioni che ormai circolava da diversi giorni (vai qui per la notizia), seconda la quale la banca svizzera taglierà circa 10mila dipendenti a livello globale nella divisione investment-banking, nell’ambito del procesos di riorganizzazione del gruppo.

RETURN ON EQUITY
– Molto solidi invece i coefficienti patrimoniali, il Common equity Tier 1 (Cet1) già al 9,3% sulla base della piena applicazione dei requisiti di Basilea III, molto a ridosso del livello minimo del 10% previsto per il 2019 dalla normativa svizzera su Basilea III. Ubs è quindi impegnata a tornare redditizia, con un target Roe di almeno il 15% a partire dal 2015. In questo piano la forza lavoro sarà ridotta di circa il 15% a circa 54mila lavoratori in tre anni, per un risparmio totale di 3,4 miliardi di franchi svizzeri.

RIDURRE IL RISCHIO
– L’obiettivo di Ubs, nei progetti dell’amministratore delegato Sergio Ermotti, è ridurre le attività rischiose di trading a favore dell’unità di gestione patrimoniale – in modo da aumentare i ritorni per gli investitori. Verrà quindi eliminata larga parte del business del trading che ha perso 50 miliardi di dollari con la crisi finanziaria e 2,3 miliardi l’anno scorso per mano di un presunto rogue trader.
Secondo Florian Esterer, gestore di fondi di MainFirst Schweiz AG di Zurigo, sentito da Bloomberg, la banca elvetica “sta tornando al modello di business di una banca privata classica”.

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