Il ramo Vita spinge in alto l’utile del Leone

UTILE +37% Utile in crescita del 37,1% per Generali nei primi nove mesi del 2012, che si sono conclusi con un risultato netto di 1,1 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con le attese degi analisti che avevano pronosticato 1,16 miliardi.

MIGLIORA L’INDICE DI SOLVIBILITA’ – I premi totali sono saliti dell’1,8% a 51 miliardi, mentre il risultato operativo è aumentato del 9,4% a 3,29 miliardi. La compagnia del Leone ha poi comunicato che il patrimonio netto a fine settembre era pari a 19,2 miliardi (era pari a 15,5 miliardi a fine 2011) e che l’indice di solvibilità Solvency 1 era migliorata al 140% (era al 130% a fine giugno).

BENE IL RAMO VITA, SCENDE LA RACCOLTA NEI DANNI – Nello specifico, segnala Generali, a contribuire positivamente all’utile operativo è stato sopratutto il risultato del Vita, salito del 16,5%. In calo invece l’operativo nei Danni che, a causa dei rilevanti eventi catastrofici (per 311 milioni contro i 96 milioni nei nove mesi del 2011) è sceso a 1,15 miliardi (1,2 nel 2011). Quanto alla prevedibile evoluzione futura dell’attività, il Leone prevede di confermare i livelli di raccolta del 2011 nel segmento Vita, mentre nel Danni si attende una crescita della raccolta sia dall’andamento del business Non Auto sia da quello Auto.

LE PREVISIONI PER FINE ANNO – “Siamo fiduciosi di raggiungere un risultato operativo di fine anno superiore ai 4 miliardi, in linea con il target annunciato”, ha affermato l’a.d. Mario Greco nel comunicato sui conti dei primi nove mesi (Generali aveva indicato un target a fine anno compreso in una forchetta tra 3,9 e 4,5 miliardi). L’utile netto, ha aggiunto l’a.d., è invece atteso intorno a 291 milioni, un dato inferiore alle stime del consensus degli analisti, pari a 361 milioni.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI – Dai dati presentati oggi, hanno commentato gli analisti di Intermonte, sono arrivate “indicazioni positive sul Solvency 1, mentre l’utile operativo è risultato in linea con le stime”. Gli esperti hanno ribadito il proprio giudizio ‘interessante’ sul titolo, con un prezzo obiettivo di 15,5 euro.

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