La cura Ghizzoni continua a far bene ai conti di UniCredit

UTILE IN CRESCITA – UniCredit ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 335 milioni di euro (di cui 39,5 milioni derivanti dal riacquisto di abs, cioè asset backed securities), un dato ben oltre le stime degli analisti – che avevano ipotizzato 126 milioni di euro – e in miglioramento dai 169 milioni del secondo trimestre. Il risultato dei nove mesi si porta così a quota 1,4 miliardi (847 milioni nei primi nove mesi del 2011 al netto degli elementi straordinari). In calo invece negli ultimi tre mesi i ricavi, che sono scesi del 2,1% rispetto al secondo trimestre a 6,1 miliardi (6,07 miliardi le attese del consenso), anche se il dato sui nove mesi risulta comunque in crescita (+2% su anno a 19,5 miliardi), grazie alle misure di contenimento dei costi implementate dalla banca in linea con il piano industriale.

IL COMMENTO DELL’A.D. GHIZZONI – “A un anno dal lancio del piano strategico di UniCredit registriamo importanti effetti positivi con un calo dei costi a sostegno dell’utile netto e una riduzione significativa degli attivi ponderati per il rischio (Rwa) con il conseguente rafforzamento dei nostri coefficienti patrimoniali”, ha commentato l’a.d. di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni. “Nonostante la persistente difficoltà del contesto economico, in particolare in Italia, i nostri ricavi mostrano una buona tenuta, grazie alla diversificazione geografica e alla forza della nostra presenza nell’area CEE”.

RISULTATI DEL PIANO STRATEGICO – Il cda di UniCredit ha anche dato conto dei risultati conseguiti ad oggi nell’ambito del piano strategico. A partire dai costi, che sono scesi in Europa Occidentale del 3,9% nei primi nove mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre a livello di gruppo sono calati del 2,9%.

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– In seguito all’accordo raggiunto nel 2012 con i sindacati, è stata inoltre confermata l’uscita di tutti i dipendenti aventi i requisiti per il pensionamento anticipato (2.600 persone entro il 2015). Si punta inoltre all’ottimizzazione dell’efficienza mediante l’esternalizzazione delle attività di amministrazione delle risorse umane e altre transazioni attualmente in fase di esame. Ulteriori iniziative riguardanti le risorse umane sono il congelamento delle assunzioni associato a un processo di riqualificazione interno e la razionalizzazione dei costi per i dirigenti.

RI-FOCALIZZAZIONE DEL BUSINESS IN AREA CEE – Nell’ambito dell’implementazione del piano strategico, il cda di UniCredit ha infine approvato oggi un progetto che prevede la fusione delle controllate della Repubblica Ceca e quelle della Repubblica Slovacca in un’unica banca internazionale, un’iniziativa che rientra nella prevista razionalizzazione della presenza del gruppo in area CEE. L’integrazione, tuttora in attesa dell’approvazione delle autorità nazionali, dovrebbe essere completata entro fine 2013.

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