Non si placano le polemiche attorno al tema della possibile introduzione di un’ulteriore tassa patrimoniale in Italia, accanto all’Imu e all’imposta sostitutiva sui depositi titoli, quest’anno all’uno per mille ma a partire dal prossimo destinata a passare all’1,5 per mille. Nel frattempo, per cercare di fare cassa evitando ulteriori tagli al welfare c’è chi prova a chiedere una correzione di rotta.
È il caso di Banca Etica, che in pochi giorni ha raccolto – e inviato al ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli – ben 7mila firme per domandare al governo di re-introdurre l’esenzione dall’imposta di bollo per i piccoli investimenti fino a 1.000 euro. La legge di stabilità 2013 proposta dal governo e attualmente all’esame del Parlamento ha infatti cancellato questa esenzione, imponendo anche sui depositi fino a mille euro un bollo da 34 euro.
Una misura che secondo il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri, mette in difficoltà le tante esperienze di azionariato diffuso e popolare e di finanza cooperativa presenti in Italia. “Confidiamo che il governo ascolti la voce dei 7mila piccoli risparmiatori che hanno firmato la petizione in poche ore”, ha dichiarato il presidente Biggeri, dicendosi certo “che le fonti di copertura economica per mantenere l’esenzione dal bollo per i piccoli investimenti si potranno trovare facendo ricorso a lievi ritocchi alle aliquote sugli investimenti di grande entità. Il ruolo importante della finanza cooperativa non va disconosciuto”.