Promotori-postini, il maxiemendamento non agita solo le banche

TENSIONE SUL MAXIEMENDAMENTO – Dopo il via libera del Senato al maxiemendamento al decreto Crescita, Poste Italiane può prepararsi per iniziare a vendere oro e collocare prodotti finanziari fuori sede o presso le sedi delle aziende (vai qui per la notizia precedente). Lo ricorda oggi il quotidiano MF/Milano Finanza. La Camera si esprimerà sul maxiemendamento la prossima settimana (vai qui per i dettagli). Intanto, però, già sale la tensione.

LE BANCHE SONO IN ALLERTA – La novità legislativa, che secondo il giornale del gruppo Class ha l’obiettivo di fornire al BancoPosta gli strumenti per agire in perfetta concorrenza con le banche, rischia di alzare la tensione con gli istituti di credito, che al gruppo guidato dall’amministratore delegato Massimo Sarmi potrebbero rinfacciare – come hanno più volte fatto in passato tramite l’Abi – vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti.

OPERATORI DELL’ORO IN SUBBUGLIO – Non solo. MF/Milano Finanza segnala anche che a seguire la questione sono pure gli operatori professionali in oro dell’Anopo, l’associazione nazionale degli operatori professionali oro, che temono la concorrenza di Poste Italiane. Ed è comprensibile: le tre società che oggi coprono una fetta rilevante del mercato hanno circa 800 sedi in tutta Italia. Poste Italiane entrerebbe con una rete monstre di 14mila sportelli.

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