Pensioni, arriva la “busta arancione”

Degli 11,6 milioni di pensioni di vecchiaia esistenti alla fine del 2011 in Italia, oltre il 35% secondo i dati Inps beneficia di un assegno non superiore ai 1.000 euro mensili (il 6,4% riceve persino meno di 500 euro al mese) e le prospettive per il futuro non sono migliori, anzi. Tra la crisi che fa crescere la disoccupazione, una riforma del mercato del lavoro che per ora ha contribuito solo ad aumentare il ricorso non volontario al part time e il precariato e l’incertezza circa le prospettive macroeconomiche a medio termine per l’Italia e per l’Europa, non è strano che secondo una recente ricerca realizzata dal Censis per la Covip i lavoratori italiani risultino attendersi, per quando andranno in pensione, un assegno pari, in media, al 55% del loro stipendio attuale.

Un gap di reddito “importante”, ma che ancora gli italiani non sembrano aver capito come colmare. Tanto che, se dalla ricerca emerge come il 64% degli italiani dichiari di essere informato sulla riforma Fornero, la percentuale di contribuenti che deve ancora scegliere come affrontare il problema resta elevata: pari cioè al 28%. Per questo l’Inps si sta preparando a inviare la cosiddetta “busta arancione”, contenente le istruzioni necessarie a simulare la propria pensione pubblica futura.

Secondo quanto anticipa Assogestioni, la busta arancione potrebbe contenere anche una sezione dedicata al mondo dei fondi pensione, così da “sensibilizzare maggiormente gli italiani su un tema importante e delicato come quello della previdenza complementare”, come ha dichiarato Sonia Maffei, direttore previdenza e immobiliare di Assogestioni. “La paura di una pensione non adeguata è in costante crescita”, ha concluso la Maffei, “per questo con la busta arancione riteniamo che si possano aiutare i lavoratori ad affrontare il problema in maniera concreta e senza timori”.

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