Mps, parla Grillo: bruciati 14 miliardi di euro, Profumo inadeguato

GRILLO PUNTA IL DITO CONTRO L’INGERENZA DELLA POLITICA Beppe Grillo è stato il primo a prendere la parola all’assemblea di Mps ancora in corso (clicca qui per vedere la diretta su Corriere.it): il comico genovese, leader del Movimento 5 Stelle, ha puntato il dito contro l’ingerenza della politica nell’istituto di credito senese che, a suo avviso, avrebbe bruciato 14 miliardi di euro dalla privatizzazione. “È entrato un partito, oggi il Pd, con una fondazione, e da lì è stato compiuto lo scempio totale della banca”, ha detto Grillo.

PROFUMO INADEGUATO – Il leader del Movimento 5 Stelle (nella foto sotto) ha poi dichiarato che l’attuale presidente della banca, Alessandro Profumo, è “inadatto a gestire questa situazione perché è indagato per frode fiscale”, ma forse, ha ironizzato, “si trova al posto giusto… “

“SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO” – Immediata la risposta dello stesso Profumo, che ha negato l’esistenza di qualsiasi buco nella banca. “La situazione è completamente sotto controllo”, aveva già ribadito il presidente in apertura di assemblea questa mattina. “Ricordo che ci lavorano 31mila persone e che la banca ha sei milioni di clienti. Nella misura in cui ci dovessero essere gli estremi verrà fatto tutto quanto necessario per tutelare gli interessi patrimoniali della banca”, non escludendo quindi l’azione di responsabilità.

ASSEMBLEA FIUME
– Nonostante l’ordine del giorno dell’assemblea preveda soltanto un punto da mettere ai voti, ovvero l’aumento di capitale necessario a tirar fuori dalle secche la banca più antica del mondo, i lavori potrebbero andare avanti a lungo: sono decine i soci che vogliono prender parola per manifestare le loro preoccupazioni per quanto sta accadendo all’interno di Rocca Salimbeni. Gli interventi previsti al momento sono oltre 30 e ciascuno di questi ha una durata massima di dieci minuti, come stabilito dal presidente Profumo: si tratta quindi di oltre quattro ore di domande. Seguiranno poi le risposte dei vertici ed eventuali repliche dei soci. I temi più quotati sono lo scandalo derivati, le garanzie sui 31mila dipendenti della banca, le inchieste della magistratura, la vigilanza della Banca d’Italia, gli aiuti di Stato da 3,9 miliardi di euro e gli ex vertici guidati da Giuseppe Mussari.

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