Veneto Banca, il 2012 finisce con una perdita di 40 milioni

2012 IN ROSSO – Il 2012 si è concluso in rosso per Veneto Banca, che ha registrato una perdita netta di 39,7 milioni di euro. Lo ha annunciato lo stesso istituto di credito guidato dall’a.d. Vincenzo Consoli, che ha evidenziato come il perdurare della congiuntura negativa e le incertezze nell’evoluzione dello scenario complessivo abbiano “spinto il cda ad adottare una politica estremamente rigorosa e prudenziale con riguardo alla qualità del credito”.

ACCANTONAMENTI SUI CREDITI DETERIORATI – In particolare il risultato dell’esercizio, ha aggiunto l’a.d., è stato “severamente penalizzato dagli accantonamenti sui crediti deteriorati relativi al comparto immobiliare, che hanno riguardato tutto il gruppo e hanno inciso in modo particolarmente significativo su Banca Intermobiliare” (qui i dati 2012 di Bim). Secondo indiscrezioni circolate alla metà di marzo, Ubs starebbe tra l’altro valutando l’acquisto dell’istituto di private banking, che fa parte del gruppo Veneto Banca da gennaio 2011 (qui la notizia).

GLI ALTRI NUMERI DI BILANCIO –
Nel dettaglio le sofferenze nette del gruppo sono state pari a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 30,9% rispetto al 2011, mentre il coverage ratio, considerati gli stralci effettuati sulle singole posizioni concorsuali, è stato pari al 55,4%. Nel complesso, i crediti deteriorati netti sono saliti a 2,56 miliardi di euro, +30,4% su anno.  Quanto agli altri dati di bilancio, la raccolta diretta si è attestata a 28,6 miliardi di euro, +10,64% rispetto al 2011, mentre gli impieghi lordi sono saliti dello 0,8% a 28,08 miliardi di euro e il margine d’interesse del 2,9% a 612,90 milioni di euro. Il margine d’intermediazione è risultato pari a 1,08 ,miliardi di euro, +15,4% rispetto al 2011 e il risultato della gestione operativa è salito a 402,14 milioni di euro contro i 238,60 milioni di euro di fine 2011: si tratta del risultato più alto nella storia del gruppo, evidenzia Veneto Banca. Quanto alle rettifiche di valore, queste sono salite del 164% a 466,98 milioni di euro a causa di “valutazioni più prudenziali degli immobili a garanzia delle sofferenze”.

PATRIMNONIO – Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo si attestava a fine 2012 a 2,85 miliardi di euro, in crescita del 13,75% rispetto ai 2,51 miliardi di fine 2011, anche per effetto dell’incremento di patrimonio sociale per circa 210 milioni sia da parte di vecchi sia di nuovi soci. Per quanto riguarda infine i coefficienti di solvibilità, il Tier 1 ratio si attestava a fine anno al 7,8% rispetto al 7,6% del 31 dicembre 2011, mentre il total capital ratio è risultato pari al 9,8%, contro il 10,10% del passato esercizio.

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