Giambattista Duso, il nuovo a.d. che salverà Marzotto sim

NOVITA’ AI VERTICI – Nuovi cambiamenti in arrivo per Marzotto sim che, a quanto pare, sembra non trovare pace. Secondo quanto risulta a BLUERATING, il cda di fine marzo ha eletto il consigliere Giambattista Duso nel ruolo di amministratore delegato della società, e la nomina sarà resa ufficiale a breve. Quella di amministratore delegato è una figura nuova nella struttura societaria di Marzotto sim, che fino ad ora era stata guidata dal presidente, l’avvocato Roberto Angeloni, e dal direttore generale Roberto Ferri (ex responsabile delle risorse umane di banca Esperia), entrambi tra l’altro confermati nei loro rispettivi ruoli.

GIAMBATTISTA DUSO – E proprio a Duso, ex amministratore delegato della holding romana Centrale Finanziaria Generale ed ex Antonveneta, guardano i promotori e i banker della società – meno di una ventina, suddivisi tra la sede milanese e quella romana – che sperano di poter contare su una figura di riferimento in grado di determinare finalmente un cambio di passo per la sim.

UN PASSATO TRAVAGLIATO – Già nel 2011 la società – che da fine 2012 non risulta più tra le associate ad Assoreti – aveva vissuto una profonda trasformazione culminata con il cambio di denominazione da Armonia sim a Marzotto sim (comunicato con delibera Consob n. 17977) a seguito dell’uscita dell’ax a.d. e d.g. Fabio Arpe e del passaggio di proprietà alle dinastie imprenditoriali Marzotto e Donà Dalle Rose (ad oggi Marzotto sim vede tra i propri soci Andrea Donà dalle Rose & C. con il 52,7%; Banca Popolare di Vicenza con il 9,8%; Roberto Angeloni con il 9,41%; Faber Five srl con il 9,02% e altri azionisti con il 18,9%).

LA VICENDA DI VALENTINO FASHION GROUP
– Secondo indiscrezioni, la sim potrebbe aver subìto il contraccolpo della vicenda giudiziaria che ha interessato la griffe Valentino Fashion Group, di proprietà appunto delle famiglie Marzotto e Donà Dalle Rose. L’inchiesta della procura di Milano sulla maison di moda si è chiusa di recente per i tredici indagati, tra cui Matteo, Vittorio, Diamante, Maria Rosaria Cristiana e Margherita della famiglia Marzotto, e Andrea, Isabella e Rosanna della famiglia Donà Dalle Rose. L’accusa formulata è di omessa dichiarazione dei redditi: secondo gli ultimi calcoli ponderati dall’Agenzia delle Entrate, sarebbero stati nascosti al fisco utili per 71 milioni di euro. Proprio per questo la Procura aveva disposto a fine 2012 sequestri per l’equivalente di 65 milioni di euro a carico degli indagati.

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