ADRIANO DI STEFANO – La settimana si apre con una nuova radiazione dall’Albo dei promotori finanziari. Questa volta la delibera pubblicata dalla Consob – la numero 18526 – riguarda Adriano Di Stefano, nato a Norcia (PG) nel 1975 e iscritto al registro dal 1997. Secondo quanto riporta la Commissione, le prime irregolarità emerse a carico del promotore sono state messe in atto nei confronti di un cliente a cui Di Stefano avrebbe fatto sottoscrivere alcuni moduli d’ordine su carta intestata UniCredit Xelion Banca finalizzati all’acquisto di obbligazioni General Motors e Bmw per un valore complessivo di 70mila euro. Proprio per l’esecuzione di queste operazioni, il promotore avrebbe ricevuto dal cliente due assegni bancari rispettivamente per 20mila e 50mila euro, entrambi tratti su Banca delle Marche e privi dell’indicazione del beneficiario, assegni che risultano essere stati poi intestati a un soggetto terzo sconosciuto al cliente.
GLI ACCERTAMENTI – Per vederci chiaro, la Consob ha chiesto informazioni a Banca Popolare di Spoleto, che aveva disposto la revoca per giusta causa del contratto di mandato con Di Stefano. Dalla documentazione inviata alla Commissione è emerso che il promotore avrebbe disposto presso lo sportello di Norcia dell’istituto di credito, in violazione della procedura operativa della banca stessa , le seguenti operazioni espressamente vietate: apertura di conti correnti a nome di alcuni clienti senza la loro preventiva identificazione; compravendita di strumenti finanziari senza la preventiva disposizione dei clienti, ai quali il promotore faceva firmare solo successivamente i relativi moduli d’ordine che depositava personalmente in banca; operazioni di sportello (versamento assegni, emissioni di assegni circolari, ordini di bonifico e ritiro di carnet di assegni) poste in essere in assenza dei clienti, recandosi allo sportello con le relative disposizioni già compilate e firmate; richiesta del servizio di home banking e di variazione operativa in trading on-line in assenza di espresse disposizioni dei clienti e ritiro delle buste contenenti le relative password. I clienti coinvolti risultano essere in tutto 18.
LA DIFESA DEL PROMOTORE – In occasione di un incontro presso la banca, lo stesso promotore si è difeso assicurando di avere operato sempre in modo corretto; di non avere mai compiuto operazioni allo sportello per conto di clienti non presenti; di non avere mai ritirato assegni circolari emessi su rapporti dei suoi clienti e di non avere mai ritirato le buste con le credenziali di accesso all’home banking.
LA MINACCIA DI AZIONI LEGALI – Intanto però, riporta ancora la Consob, alcuni clienti “hanno proposto autonome azioni giudiziarie nei confronti del promotore e della banca stessa” per acquisizione indebita da parte di Di Stefano di assegni privi dell’indicazione del beneficiario per 200mila euro complessivi.
LA DECISIONE DELLA CONSOB – Alla luce di quanto emerso, la Consob ha contestato al promotore di non essersi comportato con diligenza, correttezza e trasparenza nei confronti dei clienti, di non aver rispettato le procedure del soggetto abilitato da cui ha ricevuto l’incarico; di avere acquisito la disponibilità di somme e valori di pertinenza dei clienti; di avere omesso di eseguire le operazioni d’investimento in attività e strumenti finanziari e di aver accettato dagli investitori mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte. Ritenendo le argomentazioni difensive presentate dall’interessato “non idonee a superare gli addebiti ascrittigli” e giudicando “le gravi violazioni ampiamente comprovate dagli esiti degli accertamenti svolti”, la Consob ha dunque deciso di radiare il promotore dall’Albo.