UniCredit, l’utile trimestrale batte le attese e tocca quota 449 milioni di euro

UTILE OLTRE LE ATTESEUniCredit ha superato le attese degli analisti nel primo trimestre dell’anno, con un utile netto di 449 milioni di euro, in crescita del 2,8%, rispetto a un consensus di 156 milioni. “Si tratta della prima trimestrale con il nuovo formato per aree geografiche”, ha ricordato in conference il ceo Federico Ghizzoni, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. “Il contesto macroeconomico è ancora difficile, ma ci sono ragioni per essere cautamente ottimisti. Pensiamo di poter produrre buoni risultati anche nei prossimi trimestri”.

PATRIMONIO –
Sul fronte patrimoniale, a fine marzo il Core Tier 1 del gruppo era pari all’11,03% con un incremento di 19 punti base su fine 2012, mentre il Common Equity Tier 1 si attestava al 9,46%, un dato che però sale al 9,64% pro-forma considerando alcune operazioni straordinarie, tra cui la cessione di Atf Bank.

GLI ALTRI DATI DI BILANCIO – I ricavi si sono attestati a 6,1 miliardi, in calo del 5,2% su anno, ma in crescita del 5,6% rispetto al trimestre precedente al netto delle operazioni di riacquisto effettuate nell’ultimo trimestre 2012, mentre il margine operativo lordo era pari a 2,3 miliardi (-10,1% anno su anno). Il margine di interesse si è stabilizzato a 3,3 miliardi, le commissioni sono aumentate del 2,1% su base trimestrale, mentre l’attività da negoziazione ha raggiunto quota 650 milioni, grazie al buon andamento dei mercati. Gli accantonamenti su crediti sono stati pari a 1,2 miliardi (-9,3% anno su anno).

I COMMENTI
– I risultati “sono buoni”, ha commentato Alberto Gallo, credit analyst di Rbs. “Sia in Italia sia in Spagna si sta creando un sistema in cui le due grandi banche vanno bene e le altre sono bloccate con molti non performing loans”. “Sono buoni, leggermente sopra le attese, anche se a mio parere non eccezionali”, è stato il commento di un trader citato dall’agenzia Reuters.

LE PREVISIONI PER IL FUTURO
– Quanto al futuro, il cfo Alessandro Decio ha confermato “l’attesa di un costo del rischio più basso nel 2013″, ma ha espresso “estrema cautela” sul contesto macroeconomico e la consapevolezza che in Italia il momento della ripresa è rinviato.

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