Intesa Sanpaolo dimezza l’utile ma fa meglio del previsto

UTILE A 306 MILIONI – Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un utile netto consolidato di 306 milioni, in netto calo rispetto agli 804 milioni di un anno prima, dopo imposte per 364 milioni. Il dato è comunque superiore alle attese del consenso, che erano ferme a 270 milioni. L’utile normalizzato, depurato dalle componenti straordinarie, si attesta a 392 milioni, in calo dai 708 di un anno prima. Nel primo trimestre, ha spiegato l’istituto di credito, ha pesato sul conto economico il “costo opportunità” delle misure straordinarie adottate per circa 250 milioni di euro.

GLI ALTRI NUMERI DEL TRIMESTRE – I proventi operativi netti hanno mostrato un calo sia su base trimestrale (-8,3%) sia su base annua (-14,4%) attestandosi a 4,12 miliardi di euro. A fronte di interessi netti in calo a 2,022 miliardi (-19,2% sul primo trimestre 2012 e -7,3% sul quarto trimestre), le commissioni nette sono cresciute su base annua dell’11,3% a 1,466 miliardi. In calo anche il risultato del trading a 455 milioni contro i 716 milioni di un anno prima. Dopo oneri operativi in calo dell’5% a 2,096 miliardi, il risultato di gestione operativa scende del 22,4% a 2,023 miliardi. Prosegue intanto la politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale con stanziamenti su rischi creditizi per 1,16 miliardi in crescita su base annua del 19,8%.

COEFFICIENTI PATRIMONIALI
– I flussi netti di crediti deteriorati sono in calo del 32,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2012, mentre la copertura è salita al 43,3%. L’istituto prevede che il costo del credito resti elevato per tutto il 2013. Sul fronte patrimoniale, il Core Tier 1 è salito all’11,3%, il Common equity ratio, secondo Basilea 3, è salito al 10,7% dal 10,6% di fine 2012.

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