Promotori, agenda 2014 con tre appuntamenti

PROMOTORI SOTTO QUOTA 50MILA – Con l’insediamento avvenuto il 29 novembre scorso di Carla Rabitti Bedogni alla presidenza dell’Organismo per la tenuta dell’albo dei promotori finanziari (Apf), si chiude un anno importante per il mondo degli advisor e si apre un 2014 denso di sfide e carico di aspettative. Il 2013 si archivia consegnando un numero totale di promotori finanziari che è sceso sotto la “soglia psicologica” dei 50.000.

CRESCONO GLI ISCRITTI ALL’ESAME – Tale cifra, che segna un consistente arretramento rispetto agli iscritti all’Albo nel 2012, è sì causata in primo luogo dalle numerose cancellazioni a seguito della scomparsa di una realtà importante come Simgenia, ma si colloca anche in un trend di progressiva contrazione del numero di pf che va puntualmente in scena ormai da qualche anno. (NB. Vale comunque la pena ricordare che, nonostante il calo 2013 degli iscritti, la buona gestione dell’Apf ha consentito di mantenere a 91 euro il contributo per l’iscrizione). A poco o nulla vale consolarsi, sul lato opposto, con il flusso crescente di iscritti all’esame prima – e all’albo poi – di esperti che provengono dal mondo delle banche perché la categoria dei pf non sarà comunque in grado di assorbire l’impatto critico dell’onda lunga dei maxiesodi dal mondo del credito. I margini reddituali delle banche italiane, già oggi risicatissimi, sono infatti destinati ad assottigliarsi ancora di più sotto il combinato disposto di maggiori accantonamenti su crediti e la necessità di rafforzare la propria struttura patrimoniale con aumenti di capitale da un lato e riduzione dei dividendi dall’altro. Il taglio dei costi, già iniziato, proseguirà inesorabile.

UNA FINESTRA CARICA DI OPPORTUNITA’ – È bene che il sindacato ne sia consapevole, per non trovarsi a combattere battaglie di retroguardia che rischiano di non rappresentare più gli interessi nemmeno dei suoi aderenti. Ma la diminuzione del numero degli iscritti all’Albo dei promotori, quello che può sembrare un fattore negativo o un segnale di crisi è, in realtà, una finestra carica di opportunità. Alla presidenza dell’Apf, infatti, che mantiene il colore “rosa” dopo il felice start-up condotto dal 2009 da Giovanna Giurgola Trazza, arriva una donna e una esperta di mercati finanziari che conosce a fondo i meccanismi della distribuzione e che al mestiere del promotore ha dedicato persino dei libri. Arriva anche una professionista che ha militato nelle fila della Consob. Un nuovo presidente di questa caratura è quello che ci vuole sia per dare una sferzata alla categoria e alle reti, che nell’Apf trovano peraltro spazio e voce con la presenza dei vertici di Anasf e Assoreti, sia per traguardare il mestiere verso nuovi orizzonti. Il nuovo orizzonte è triplice: da un lato l’allargamento dell’Albo per comprendere anche i consulenti finanziari indipendenti. Dall’altro il passaggio della funzione della vigilanza, finora in capo alla Consob, allo stesso Apf che avrà quindi bisogno di rafforzare le competenze. E “last but not least” il cambiamento di nome degli stessi promotori finanziari che dovranno diventare “consulenti”, punto e basta. È bene che per ottenere questi obiettivi tutti le parti in gioco in Apf sappiano fare gioco di squadra.

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