Canone tv e cf, Aduc: “La richiesta della Rai non ha valore legale”

“Se il sollecito di pagamento è avvenuto con semplice lettera e senza raccomandata A/R, non ha alcun valore legale”. E’ quanto fa sapere l’associazione dei consumatori Aduc,  in un articolo sul suo sito web, riguardo alla richiesta di versamento del Canone Rai che molti lavoratori autonomi si sono visti recapitare nei giorni scorsi. Si tratta di un canone speciale che supera addirittura i 400 euro e deve essere pagato da chi utilizza apparecchi radiotelevisivi nei propri locali, per intrattenere il pubblico. La richiesta di pagamento, come ha potuto verificare nei giorni scorsi Bluerating (si veda la notizia qui) ha colpito anche molti consulenti finanziari, che hanno poi segnalato la loro vicenda all’Anasf.

Per avere valore legale, come ricorda appunto l’Aduc, la pretesa del pagamento deve avvenire attraverso raccomandata A/R. L’Aduc prende poi in esame il caso di molte partite iva (raramente si tratta di consulenti finanziari) che si sono viste recapitare una richiesta di pagamento perché hanno la sede legale a casa propria. In questo caso, il canone va pagato solo se il televisore in casa, oltre che per la famiglia, viene usato per la propria attività lavorativa. “Cosa che”, scrive l’Aduc, “di fatto e’ raro che avvenga… a meno che non si consideri che il soggetto Iva che torna la sera a casa, e magari si vede un tg, con quell’atto si stia tenendo informato e, di conseguenza, aggiornando anche per la propria cultura d’azienda, con evidente ricaduta sulla attivita’ professionale. Ovviamente, abbiamo estremizzato, ma non si puo’ escludere che questo ragionamento possa essere fatto dalle contorti menti burocratiche che gestiscono il settore”.

Se dovesse arrivare la raccomandata A/R e si rientra nella categoria di coloro che hanno la tv in casa solo per uso domestico, che si deve fare? L’Aduc consiglia di replicare con altrettanto mezzo in forma di diffida. Se la Rai dovesse continuare, si deve procedere con un interpello all’amministrazione finanziaria in cui si spiegano le ragioni della propria opposizione, non escludendo -inseguito e nei casi piu’ estremi- il ricorso al giudice.

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