Albo dei consulenti, forte appello dalle società del settore

I CONSULENTI SI FANNO SENTIRE – Per i consulenti finanziari, questo è un momento decisivo. Appreso che il testo del decreto Milleproroghe approvato al Senato ha ridotto a sei mesi il rinvio dell’autorizzazione a operare come consulenti anche in assenza di un Albo (vai qui per la notizia) e con il ministero dell’Economia che da un momento all’altro dovrebbe dare il via libera al tavolo di lavoro per l’istituzione dell’Albo dei promotori e dei consulenti, si impongono all’attenzione due documenti che riflettono bene tanto la trepidazione quanto il rifiuto di stare fermi ad aspettare: il primo è una dichiarazione per l’Albo dei consulenti sottoscritta dagli esponenti di un gruppo di società di consulenza finanziaria; il secondo, il comunicato di risposta approvato dal consiglio direttivo di Ascosim (qui il documento).

L’APPELLO DEGLI OPERATORI
– Nella dichiarazione per l’Albo dei consulenti finanziari, documento redatto a Torino il 19 dicembre, i rappresentanti delle società di consulenza firmatarie concordano su alcuni punti. Tra questi, il fatto che “la disciplina dell’Albo dei consulenti finanziari – previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 17 settembre 2007, numero 164, attuazione della direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari, e dall’articolo 2 della legge 18 giugno 2009, numero 69 – non ha fino ad oggi trovato concreta applicazione. Ciò ha rappresentato un danno per i soggetti che in questi anni, pur usufrendo del regime di proroga reiterato da diversi provvedimenti, hanno svolto l’attività di consulenza finanziaria in assenza di un quadro regolatorio definito e stabile. Il mancato avvio dell’Albo”, continuano i consulenti, “ha inoltre limitato la conoscenza da parte dei risparmiatori del servizio di consulenza in materia di investimenti, non consentendo un adeguato livello di trasparenza dei soggetti che offrono il servizio di consulenza finanziaria. È quindi indispensabile che nel corso del 2014, auspicabilmente entro il primo semestre, sia avviata l’attività dell’Albo dei consulenti finanziari, consentendo alle società di consulenza e ai consulenti finanziari individuali, provvisti dei requisiti di ammissione, di procedere all’iscrizione entro l’anno”.

LE AZIENDE FIRMATARIE – Preso atto che “l’avvio dell’attività dell’Albo dei consulenti finanziari può essere agevolato dalla collaborazione con l’Apf, assegnando allo stesso, fatta salva la necessaria separatezza organizzativa, anche la gestione dell’Albo dei consulenti finanziari e delle società di consulenza finanziaria, è auspicabile che la Consob estenda le competenze di vigilanza, già esercitate nei confronti dei promotori finanziari, agli iscritti ad ambedue gli Albi tenuti e gestiti dall’Apf, mantenendo così la continuità e la coerenza di un approccio che si è finora dimostrato efficace e che ha adeguatemente garantito la tutela dei risparmiatori”. Infine, le società di consulenza finanziaria firmatarie rivolgono l’invito alle principali associazioni che rappresentano la categoria, Nafop e Ascosim, a promuovere le istanze dei soggetti operanti nel settore nel corso degli incontri con le autorità (ministero dell’Economia e Consob) e con Apf. Le società di consulenza finanziaria firmatarie” – che sono Adb Spa (Torino), Archeide Srl (Treviso), Beemhoney Consulting Srl (Roma), Borsa Expert Srl (Milano), Diaman Srl (Marcon, provincia di Venezia), Equites Srl (Torino), 4Timing Srl (Torino), Ifanewcorp Srl (Milano), Indaco S.p.A. (Torino), Lupotto & Partners Srl (Torino), Studi e Investimenti Mobiliari Srl (Torino) e Tokos Srl (Torino) – “intendono divulgare la presente comunicazione a tutte le società che operano nel settore della consulenza finanziaria al fine di raccogliere il massimo numero di adesioni ai contenuti del presente documento”.

Di seguito, il documento.

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