Rovani (B. Euromobiliare): perché scommetterò sul “capitale umano”

I PIANI DI GIUSEPPE ROVANI – È arrivato a giugno 2013 e punta a una rivoluzione che valorizzi il capitale umano di Banca Euromobiliare. Stiamo parlando di Giuseppe Rovani (nella foto), il nuovo direttore generale dell’istituto private del gruppo Credem.

Come è andato il 2013 per la Banca?
In attesa dei dati al 31.12.2013 non ancora formalmente disponibili, possiamo comunque tracciare un primo bilancio che conferma la bontà del nostro modello di servizio e, soprattutto, la qualità e la competenze delle persone. Alcuni dati sono rappresentativi del riscontro positivo raccolto dai nostri clienti, più precisamente: il nostro servizio di advisory continua ad erogare idee di investimento, analisi di mercato, report specialistici apprezzati dai clienti che hanno già aderito al nostro servizio di consulenza finanziaria evoluta a pagamento. Nel 2013 un riscontro decisamente positivo arriva da parte della nostra clientela in merito alle soluzioni di investimento proposte, con particolare riguardo alle proposte di risparmio gestito che ci hanno dato soddisfazioni anche in termini di raccolta. Anche sul fronte del reclutamento abbiamo investito e rafforzato la struttura con nuovi promotori finanziari e private banker con una consolidata leadership sul territorio ed uno standing di alta gamma – che hanno apprezzato il nostro modello di business fondato sull’eccellenza nella gestione dei patrimoni privati e delle attività finanziarie per l’impresa ed hanno ritenuto il nostro modello di servizio uno dei pochi presenti sul mercato in grado di sostenere una crescita professionale nel pieno rispetto del quadro normativo di riferimento e degli interessi del cliente.

Previsioni per il 2014?
Per il 2014 abbiamo obiettivi di crescita ambiziosi, sostenuti da tre driver principali: acquisizione di professionisti specializzati nel private banking, valorizzazione del capitale umano presente in azienda e sviluppo strategico della gestione operativa. L’intensa ed accurata attività di selezione svolta da Banca Euromobiliare proseguirà anche nel 2014, orientata alla ricerca di relationship manager, promotori finanziari ma anche professionisti senior provenienti dal mondo bancario, che abbiano una consolidata esperienza nella gestione dei clienti di elevato profilo in piazza ad alto potenziale di sviluppo il segmento private. Punteremo alla valorizzazione delle competenze e delle professionalità che caratterizzano le nostre risorse nonché ad un ripensamento strategico della gestione operativa. La normativa ha ridefinito il ruolo delle istituzioni finanziarie e la consulenza in materia di investimenti è stata elevata a servizio di investimento privilegiato. Per questo motivo abbiamo disegnato una roadmap per implementare i tools necessari a supportare la prestazione del servizio con un sviluppo strategico della gestione operativa, garantendo l’adeguatezza con verifiche dettagliate e maggiore efficienza nei processi collegati alla relazione con il cliente. Conclusa la prima fase con il rilascio di strumenti a supporto dei nostri relationship manager per semplificare la compilazione e per facilitare la trasmissione degli ordini, a beneficio dell’efficienza operativa, ci stiamo dedicando ad affinare gli strumenti per la misurazione del rischio di portafoglio con logiche di adeguatezza multivariata e sono in corso sperimentazioni per implementare la dispositività degli ordini, riducendo così i tempi di esecuzione. Continueremo ad investire affinché la piattaforma tecnologica possa semplificare le attività operative di raccolta ordini e di collocamento, che diverranno sempre più commodity, liberando la risorsa tempo indispensabile al relationship manager per la gestione efficace della relazione con cliente e per l’aggiornamento professionale, indispensabile per un’assistenza di elevato profilo.

Quali sono i punti deboli del settore private italiano?

Gli istituti specializzati nel private banking oggi sono concentrati su modelli abbastanza uniformi. Non esiste un modello di servizio a cui ispirarsi e nemmeno un modello più efficiente e contemporaneamente più efficace, però è indispensabile una caratterizzazione degli operatori per aree di eccellenza che possa supportare lo sviluppo sano di una competitività del mercato mossa da elevata qualità dei servizi per la clientela di riferimento. Per affrontare in modo pragmatico un cambiamento evolutivo richiesto dal mercato, è necessario puntare alla valorizzazione delle specializzazione dei modelli di servizio, creando così aree di eccellenza e di distintività.

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