Bad bank: a good idea?

BAD BANK – Si discute in questi giorni in merito alla creazione di una bad bank per la gestione non individuale dei crediti NPL, non più in bonis (scaduti, incagliati, in sofferenza e passati a perdita).
a) la situazione attuale è anche causa dell’eccesso di credito del periodo precedente, discende dalla condizione finanziaria oggi difficile di molte aziende clienti e consegue ad incertezze di molte banche nella corretta misurazione della capacità di credito;

b) la maggior parte dei bilanci bancari è gravato da crediti derivanti da soluzioni del passato, allora anche congrue, ma ora non performanti, evento che frena la dinamica dei flussi finanziari della banca, impedisce il corretto finanziamento dei clienti oggi migliori e peggiora la composizione del portafoglio prestiti;

c) una bad bank significa il trasferimento delle posizioni difficili al di fuori del bilancio della banca originante verso un altro soggetto anch’esso bancario e sottoposto a regole e vigilanza; può essere intesa come una collettivizzazione delle perdite; in altri casi una (s)vendita a soggetti terzi che gestiscono il rischio fra il prezzo di acquisito e il recupero possibile; in altri casi ancora si configura uno swap di posizioni con possibilità di ritorno a scadenza in caso di non recupero;

d) la proposta per il mercato italiano arriva tardi rispetto ad altri contesti laddove è in essere dal 2008-2010, avendo affrontato una situazione meno incattivita e goduto di interventi pubblici ed esterni al sistema bancario; nel caso attuale si tratta di una soluzione mutualistica del settore del credito, quasi una sfida alla crisi di settore, sostitutiva delle cartolarizzazioni del passato

e) può risultare utile la compresenza di più iniziative in concorrenza fra loro, soprattutto per la formazione di prezzi equi dei crediti NPL; resta il rischio che le posizioni peggiori siano considerate fuori mercato, logica conseguenza del ritardo citato.
Come di consueto: una buona idea, forse con timing inadeguato. Molti citano il caso SGA-Banco di Napoli: la partenza fu immediata, altrettanto importante saperla chiudere senza languire priva di obiettivi.

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