Jp Morgan Private Bank, i paperoni scommettono sull’Europa

LA RICERCA – Gli investitori private sono fiduciosi sulle prospettive del Vecchio Continente nei prossimi mesi dell’anno e intendono puntare soprattutto sul settore azionario, mentre la Cina ha ormai smesso di fare paura. E’ quanto emerge da una ricerca condotta in 15 città europee su oltre 900 clienti ultra high net worth e high net worth di Jp Morgan Private Bank, intitolata “Private Client Survey”. L’indagine si è concentrata in particolare su outlook sui mercati, aspettative sugli investimenti con riferimento ai rischi più rilevanti per i prossimi 12 mesi, sentiment sugli investimenti e posizionamento di portafoglio previsto.

L’EUROPA CRESCERA’ – Nel dettaglio, quasi tutti gli investitori (95%) si sono detti convinti che l’Europa crescerà nel 2014. Oltre la metà degli investitori (54%) crede inoltre che l’azionario sarà l’asset class che mostrerà le migliori performance nel corso dell’anno. Un altro terzo degli investitori (31%) considera investimenti alternativi e fondi hedge le asset class vincenti del 2014, con gli intervistati dei Paesi Bassi (67%) e della Svizzera (32%) particolarmente favorevoli. Gli investitori concordano, in generale, sul fatto che il reddito fisso non offrirà le performance degli ultimi 20 anni e meno del 5% si aspetta che l’asset class otterrà buone performance nel 2014.

NUOVI INVESTIMENTI – Alla domanda sulla volontà di impegnare fondi supplementari da investire nel 2014, oltre la metà (52%) ha rivelato di averlo in programma nel comparto azionario, mentre un ulteriore 18% si è detto disposto a impegnare più denaro negli alternativi. Solo un investitore su cinque (18%) preferisce invece mantenere la liquidità ai livelli attuali, mentre l’8% è disposto ad aumentare la liquidità e ridurre anche l’esposizione al mercato.

LA CINA NON FA PIU’ PAURA –
Infine il rallentamento della crescita in Cina, che è stata la principale preoccupazione per gli investitori lo scorso autunno, sempra non fare più così paura. Secondo lo studio, ora la principale preoccupazione per il 33% degli investitori è il contesto geopolitico/politico. Tra gli altri timori, vi è l’uscita della Fed dal programma di quantitative easing (30%), la deflazione in Europa (21%) e l’eccessiva valutazione delle azioni (17%).

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