Le mosse della Fed? Quasi un rebus

LE MOSSE DELLA FED – Interpretare la Federal Reserve è diventato un po’ complicato. Non aiuta la stabilità del dollaro, non aiuta il livello dei tassi, anch’essi stabili, almeno quelli a lungo. Non aiuta la comprensione dello stato dell’economia, con indicatori almeno incerti nel confermare lo stato di salute dell’economia americana. Certo, l’andamento meteorologico dei primi mesi dell’anno negli stati Uniti può aver influito su qualche dato in flessione, ma né l’andamento del dollaro, né l’andamento dei tassi ci fanno capire quale sia la volontà della Federal Reserve. Molto importanti saranno i dati sull’occupazione, che ci indicheranno eventuali spinte inflazionistiche sulle quali la Fed potrebbe intervenire anticipando un rialzo dei tassi. Situazione opposta in Europa, dove il pericolo maggiore è invece la disinflazione, più nota come deflazione. Denominatore comune, l’incertezza che va però vista come opportunità. La politica internazionale ha contribuito non poco a questo clima di incertezza, anche se tutto fa pensare che incrementare queste tensioni non giovino a nessuno. Non certo alla Russia che deve fronteggiare un’economia indebolita dal calo dei consumi, conseguenza diretta del calo dei redditi.

L’ANDAMENTO DELL’INFLAZIONE
– L’andamento dell’inflazione nel paese in deciso aumento e l’andamento della moneta in deciso calo, non consentono azioni che rafforzerebbero tensioni interne. Non sembra convenire alla Russia sospendere le forniture di gas e petrolio all’Europa, né converrebbe all’Europa correre questo rischio con il pericolo di un aumento di prezzi dell’energia. Se così fosse, trarre profitto delle variazioni del mercato causate dalle tensioni potrebbe essere una buona opportunità per gli investitori. Un’altra incertezza viene dall’oriente, in particolare dalla Cina, e nella riuscita del piano di trasformazione del mercato da essere centralizzato a divenire liberalizzato. I tagli al credito da parte delle banche, almeno verso certi settori, hanno provocato il calo di alcune materie prime ed alla crisi di alcune aziende. È un prezzo che la Cina ha deciso di pagare per avere un mercato più sano nel lungo periodo. Conseguenza positiva è il continuo afflusso di investimenti esteri. Incertezze diffuse, dunque, ma anche opportunità diffuse per gli investitori. Occorre leggere bene i dati economici e scommettere sul medio periodo. L’ottica a breve in questo clima di incertezza e quindi di volatilità può accentuare i rischi.

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