Solo un italiano su 4 ha superato questo test finanziario

IL QUIZ – Inflazione, tassi d’interesse, fondi comuni non hanno segreti per te? Sappi però che i risultati di questo test pubblicati da due economisti, Annamaria Lusardi e Olivia Mitchell, rivelano un livello sorprendente di analfabetismo finanziario in tutto il mondo. Se il quiz può apparire facile per gli addetti ai lavori, ben il 75% degli italiani non è riuscita a rispondere correttamente a queste 3 domande: 

1. Supponiamo che tu abbia 100 dollari in un conto di risparmio, con un tasso d’interesse del 2% all’anno. Dopo cinque anni, quanto pensi di avere nel conto?
A) più di 102 dollari;
B) esattamente 102 dollari;
C) meno di 102 dollari;
D) non so; mi rifiuto di rispondere.

2. Immagina che il tasso di interesse sul tuo conto di risparmio è dell’1% all’anno e l’inflazione, invece, è del 2% all’anno. Dopo un anno, con i soldi nel conto sei in grado di acquistare:
A) più di prima
B) esattamente come prima
C) meno di prima
D) non so; mi rifiuto di rispondere.

3. La seguente affermazione: “L’acquisto di una singola azione di una società di solito offre un rendimento più sicuro di un fondo comune d’investimento” è:
A) vero
B) falso
C) non so; mi rifiuto di rispondere.

[Le risposte corrette in fondo all’articolo. Fonte: The Atlantic]

IL RESTO DEI PAESI – In ogni caso l’Italia è in buona compagnia e per una volta non è il fanalino di coda. I 96% dei russi intervistati, infatti, non è riuscita a rispondere alle tre domande correttamente. Di contro negli Stati Uniti solo il 30% ha superato il test. I migliori? I tedeschi con il 53% dei promossi. Segue la Svizzera (50%). Numeri preoccupanti nel resto delle “potenze economiche”. I bocciati in Italia come detto, sono il 75%, in Svezia il 79%, in Giappone il 73%, in Francia il 69%.

ANALFABETISMO FINANZIARIO – Insomma in tutto il mondo c’è ancora tanta ignoranza finanziaria. “I mercati finanziari di tutto il mondo”, scrivono i due economisti, “sono diventati sempre più accessibili al piccolo investitore, con la diffusione di nuovi prodotti e servizi finanziari. C’è una tendenza verso la disintermediazione e l’assunzione di responsabilità dei rischi legati all’investimento”. Lusardi e Mitchell hanno rilevato che fornire conoscenze finanziarie alle persone con bassi livelli di istruzione aumenta la loro situazione economica di un importo pari all’82% della loro ricchezza iniziale.

CONOSCENZA REALE E PERCEPITA – Ma purtroppo la domanda di educazione finanziaria è ancora troppo bassa. È stato, infatti, chiesto agli intervistati di classificare le proprie conoscenze finanziarie su una scala da 1 (molto basso) a 7 (molto alto) il 70% degli americani si è classificato al livello 4 o superiore. Eppure solo il 30% ha superato il test. La ricerca ha anche scoperto che le donne, i poveri e gli anziani sono le categorie con i più bassi livelli di alfabetizzazione finanziaria. E, ironia della sorte, per gli anziani, la fiducia nella abilità della gestione del proprio patrimonio sembra crescere con l’età , aumentando così il divario tra conoscenza percepita e reale.


[Risposte: 1-A; 2-C; 3-B]

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