Mediolanum perde oltre un terzo dell’utile per strada nel primo trimestre

IN CALO L’UTILE DI GRUPPO – Il gruppo Mediolanum ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un utile netto di 81 milioni di euro, in calo del 41% rispetto allo stesso periodo del 2013: a pesare sul risultato della società della famiglia Doris sono state commissioni di performance dimezzate a 31,3 dai 59,3 milioni di un anno fa (un dato che si collocava al di sopra della media storica), minori capital gain e spese generali più alte, a seguito dell’avvio “di numerosi nuovi progetti di sviluppo, specialmente in ambito informatico”. Sulla bottom line, fa sapere la società, hanno inciso anche perdite da investimenti al fair value per 958.000 euro rispetto ai 3,8 milioni di proventi dei primi tre mesi del 2013, mentre i ricavi ricorrenti rappresentati dalle commissioni di gestione sono aumentati a 155,6 da 129 milioni di euro. Il totale delle masse gestite e amministrate è salito invece a 58,94 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto al dato al 31 marzo 2013 e del 2% rispetto al saldo di inizio anno.

BANCA MEDIOLANUM – Per quanto riguarda più nel dettaglio la controllata Banca Mediolanum, la raccolta netta è stata positiva per 859 milioni di euro complessivi, grazie soprattutto al contributi di fondi e gestioni che, da soli, hanno attratto risorse per 809 milioni. Il numero di promotori finanziari al 31 marzo 2014 era pari a 4.425 unità e il totale dei clienti a 1.055.006. I Conti correnti e di deposito al 31 marzo 2014 hanno raggiunto un totale di circa 743.300 unità, con un incremento del 4% rispetto alla stessa data dell’anno scorso e del 2% da inizio anno.
 
BANCA ESPERIA – In crescita del 44% invece l’utile netto di Banca Esperia, che si è portato al 31 marzo a 5,2 milioni, di cui 2,6 milioni di pertinenza del gruppo Mediolanum. In questo caso le masse amministrate si sono attestate a 14,96 miliardi (7,48 miliardi quota Mediolanum), in crescita del 5% rispetto al 31 marzo 2013, -2% rispetto a inizio anno.
 
MERCATI ESTERI – Con riferimento ai mercati esteri, l’utile netto è stato pari a 2,9 milioni di euro, in calo del 75% rispetto al primo trimestre del 2013 che aveva visto la realizzazione di significativi capital gain in Spagna. Le masse gestite e amministrate si sono attestate a 2,9 miliardi, in aumento del 23% rispetto al 31 marzo 2013 e del 3% da inizio anno.

AUMENTO DI CAPITALE A PAGQAMENTO – Il cda del gruppo, riunitosi oggi a Basiglio, ha inoltre deliberato di aumentare a pagamento il capitale della società: l’aumento avverrà fino a un massimo di 97.335 euro mediante l’emissione di azioni al servizio dell’assegnazione di Opzioni nell’ambito del Piano Top Management 2010 e fino a un massimo di 121.425 euro mediante l’emissione di azioni a servizio dell’assegnazione di opzioni nell’ambito del Piano Collaboratori 2010. E’ stato infine deciso di procedere all’assegnazione ai destinatari – complessivamente 18 per il Piano TopManagement 2010 e 185 per il Piano Collaboratori 2010 – di parte delle Opzioni oggetto dei piani.

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