Foti (Fineco): “Perché creiamo la nostra sgr”

I preparativi sono iniziati e il debutto ufficiale è previsto per il 2018. E’ quello della nascitura società di asset management di proprietà di FinecoBank, che proprio ieri ha presentato i dati di bilancio sulla prima metà dell’anno, concludendo il miglior semestre della sua storia (si veda qui la notizia). Dopo la conference call con gli analisti, l’amministratore delegato Alessandro FotiAlessandro Foti (nella foto) ha rilasciato questa intervista a Bluerating.com per illustrare i piani di sviluppo futuri della banca, incentrati proprio sul lancio di una nuova sgr.

Dottor Foti, che bisogno c’era di creare una società di asset management di vostra proprietà, visto che l’ offerta di Fineco si basa tradizionalmente su un’architettura aperta, con prodotti finanziari di diverse case di gestione?
La nostra scelta è stata determinata dall’analisi dello scenario che il settore del risparmio gestito si trova di fronte, anche alla luce dell’arrivo della Mifid 2.

In che senso?
Uno dei pilastri della nuova direttiva sarà la product governance (la governance di prodotto n.d.r.), che prevede un monitoraggio continuo degli strumenti finanziari inclusi nel portafoglio dei clienti e dell’asset allocation complessiva di ogni investitore, allo scopo di valutarne la loro adeguatezza.

Dunque?
Con questo scenario di fondo, per dare un servizio ottimale ai clienti occorre orientarsi verso soluzioni di portafoglio, cioè sui cosiddetti prodotti wrapper, contenitori di altri strumenti finanziari progettati appunto per costruire un’asset allocation equilibrata. E’ per questo che nasce la nostra società di gestione: per offrire in maniera più efficiente prodotti come per esempio i fondi di fondi che assemblano al meglio strumenti finanziari creati da terzi.

Può darci qualche dettaglio sulla struttura della vostra sgr? Per esempio, quanti dipendenti avrà?
Non posso e non sono in grado di anticipare ancora nulla perché stiamo iniziando adesso un percorso che si concluderà nel 2018 con la partenza delle attività. Abbiamo già comunicato che la società avrà sede in Irlanda, a Dublino, uno dei più importanti centri finanziari in Europa.

Sul fronte del reclutamento dei consulenti finanziari, invece, ci sono novità per la rete di Fineco?
Su questo fronte procediamo sempre con la stessa logica degli anni scorsi. Certamente, consideriamo il reclutamento di nuovi financial advisor, circa 100-120 ogni anno, come una strada per crescere, Tuttavia, non è il principale mezzo per aumentare le masse in gestione della banca. Piuttosto, da tempo puntiamo a far salire gli asset seguiti mediamente da ogni singolo consulente della rete, con un particolare focus sulla clientela del private banking che oggi rappresenta una parte sempre più consistente del nostro business.

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