Zero dettagli su Iw Bank-Ubi Banca PI con la prossima trimestrale

PIANO IN CORSO DI DEFINIZIONE – Con tutta probabilità, non sarà la prossima trimestrale del gruppo Ubi Banca a portare chiarimenti sulle modalità tecniche con cui avverrà l’integrazione fra Iw Bank, controllata al 98,87%, e Ubi Banca Private Investment, posseduta al 100%. Questo è quanto risulta a BLUERATING, che dopo l’aggiornamento del calendario finanziario da parte del gruppo – il relativo comunicato è datato 7 ottobre – ha sentito fonti vicine alla questione. In base alla recente nota stampa, l’11 novembre si riunirà il consiglio di gestione mentre il 12 del mese si terrà la conference call sui risultati consolidati al 30 settembre 2014. Ma, a quanto risulta, è difficile che in quella occasione il gruppo saprà dare ulteriori chiarimenti sul piano di integrazione annunciato nella presentazione dell’ultima trimestrale, lo scorso agosto, e sull’avvio delle conseguenti richieste di autorizzazione alle autorità competenti.

OBIETTIVO: RAZIONALIZZARE
– Il primo semestre del gruppo Ubi Banca, lo ricordiamo, si è chiuso con un utile netto consolidato a 106,2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 52,9 milioni dello stesso periodo del 2013. Quello del secondo trimestre 2014 si è attestato a 48,1 milioni per effetto di aggravi fiscali una tantum, dunque in calo dai 58,1 milioni del primo trimestre 2014. Ma soprattutto, nell’ambito delle strategie volte a razionalizzare e potenziare le entità operative del gruppo, è stato approvato l’avvio di un progetto di integrazione tra Iw Bank, la banca online del gruppo, e Ubi Banca Private Investment, che – dati Assoreti alla mano – dispone di una rete di 721 promotori finanziari, che secondo il gruppo “ben si coniuga con l’offerta di Iw Bank“. Della quale, per inciso, non risultano dati disponibili nonostante sia essa stessa associata ad Assoreti.

LA TENDENZA DEL MERCATO
– Il modello di riferimento, a detta degli osservatori, è un po’ quello di Fineco, che per l’appunto coniuga banca online e rete dei promotori facendo sì che ciascuno possa sfruttare i punti di forza dell’altro. Va comunque detto che l’integrazione tra online, digitale e reti di promozione finanziaria è la tendenza che si sta imponendo sul mercato anche alla luce delle esigenze di efficientamento dei costi (vai qui per la notizia precedente). Su questo fronte, poco ma sicuro, i prossimi mesi saranno densi di novità.

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